“Mio marito si è suicidato per colpa dello stalking bancario”

 

Laura Schiavo è rimasta vedova a 41 anni perché suo marito non ce l’ha fatta. Era troppa la pressione che Dario Casotto ha subito per mesi dall’agenzia di recupero crediti della sua banca e il 13 giugno 2014 si è suicidato.

“Dall’agenzia di recupero crediti chiamavano in continuazione e ci minacciavano di portarci via la casa e che avrebbero fatto pagare tutto ai nostri figli”, racconta al Giornale.it la signora Schiavo i cui debiti ammontano, in totale, a 44mila euro. Erano in arretrato col pagamento di alcune rate del mutuo della prima casa, oltre a 20mila euro di prestito chiesto per aprire un negozio di sigarette elettroniche. Attività che, purtroppo, è durata solo 5 mesi e, poi, lei e il marito hanno provato con un’enoteca wine-bar. “Tutto era intestato a mio marito e, quindi, io ho perso tutto”, spiega la vedova che abita in provincia di Padova. Non c’è stato nulla da fare, per l’agenzia il signor Casotto doveva pagare quanto prima e glielo hanno ricordato spesso.

Lo hanno chiamato più volte al giorno fino a quattro giorni prima del suo suicidio. Si è trattato di un vero e proprio stalking bancario e noi non abbiamo reagito perché ci sentivamo in torto”, ha proseguito la donna. Eppure, quando era ancora in vita suo marito, erano riusciti a coprire una rata del mutuo, rinunciando a pagare le bollette ma per l’agenzia di recupero crediti non era abbastanza, mentre dalla banca si scusavano dicendo che non poteva fare più nulla.“Una volta morto, sono spariti, Sia dall’agenzia di recupero crediti sia dalla banca non si è più fatto sentire nessuno”.

E ora? Ora la signora Schiavo vive con i 630 euro della pensione di reversibilità del marito. “Ho tre figli e, per fortuna, la più grande è già fuori di casa ma agli altri due di 19 e 10 anni ci devo pensare io. Al momento posso fare solo un lavoro part-time perché devo accudire al figlio più piccolo e il paradosso è che, se trovassi un lavoro in regola, finirei col guadagnare di meno di adesso perché – spiega la donna – mi ridurrebbero la pensione di reversibilità”.

L’unico aiuto che la signora Schiavo ha ricevuto è arrivato dal deputato di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, e dal movimento Terra Nostra che questo week end l’ha invitata a raccontare la sua storia nel corso del meeting che si è tenuto a Padova. Rizzetto sta lavorando a iniziativa di legge per l’inserimento nel nostro ordinamento del reato di stalking bancario. Una battaglia cui anche la signora Schiavo vuol dare il suo contributo. “Tante persone hanno paura di far sapere che sono povere e nascondono le vessazioni che subiscono e spero che mi contattino su Facebook. Dobbiamo agire perché il governo Renzi è troppo vicino ai poteri forti e per noi piccoli imprenditori non ha fatto nulla. Ci ha solo dato una mano a cadere ancora più in basso”.

Francesco Curridori

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