Povertà in Germania: 1 bambino su 7 dipende dai sussidi statali

 

Lo Spiegel Online ha pubblicato alcuni allarmanti e significativi dati sulla povertà infantile in Germania. Nel Paese indicato da molti come “La locomotiva d’Europa” 1 bambino su 7 sopravvive grazie al sistema di sostegno al reddito introdotto nei primi anni 2000 dalla riforma Hartz IV. Questa tendenza è riscontrabile in particolare nelle regioni dove l’offerta di lavoro è scarsa e i salari sono bassi.

Ricordiamo come sia stata proprio la legge Hartz a dare il via al processo di compressione salariale che ha giocato un ruolo decisivo nell’enorme surplus accumulato dalla Germania negli ultimi anni e, di riflesso, nella crisi europea.

Proprio la riforma tedesca è il modello a cui si sono ispirati tutti i paesi che negli ultimi anni hanno attuato riforme strutturali del mercato del lavoro, come l’Italia con il Jobs Act, la Spagna con la riforma Banez, e la Francia con la Loi Travail.

Perfino movimenti considerati antagonisti, come da noi il Movimento 5 Stelle, persistono con rivendicazioni di questo tipo come il reddito di cittadinanza, ignorandone la stretta connessione con le politiche di deflazione salariale e, di conseguenza, con un livellamento verso il basso delle condizioni di vita delle classi sociali più deboli (e del ceto medio). Esattamente come in Germania.

 Traduzione di Stefano Solaro per Voci dall’estero

Germania-poverta

Circa 1 bambino su 7 in Germania dipende dalle prestazioni Hartz IV. Questo il dato che emerge da un’analisi del parlamentare di centro-sinistra Sabine Zimmermann, ripreso in seguito dall’agenzia di stampa nazionale DPA.

A essere colpiti solo nello scorso anno in media 1,54 milioni di bambini sotto i 15 anni di età. Secondo le statistiche si tratta di 30.000 casi in più rispetto all’anno precedente. I dati sono forniti dall’Agenzia Federale per il Lavoro.

A seconda della regione si registrano considerevoli differenze. Dai dati resi pubblici risulta che a Brema e Berlino alla fine del 2015 quasi un bambino su tre sotto i 15 anni (il 31,5%) era dipendente dall’Hartz IV. In Sassonia-Anhalt la percentuale raggiunge il 21,8%, ad Amburgo il 20,4%. Il dato più basso si osserva invece in Baviera, con il 6,5%.

Nel complesso il numero di bambini sotto i 15 anni che sopravvivono grazie alle prestazioni dell Hartz IV nella Germania orientale è del 20,3%, mentre nei Lander occidentali si parla del 10,3%. L’incremento più significativo rispetto all’anno precedente si è avuto nello Stato di Brema, con il 2,1% in più, il calo più importante in Brandeburgo e Sassonia, con 0,7 punti percentuali in meno.

A una più attenta analisi, quando si parla di povertà infantile ci si riferisce in realtà alla condizione economica dei genitori, e al conseguente impatto di quest’ultima sui loro figli, ha spiegato la Zimmermann. “L’enorme numero di beneficiari dell’Hartz IV con bambini a carico è un riflesso della preoccupante situazione lavorativa in molte regioni tedesche, dove i posti di lavoro sono pochi e i salari bassi.” Il vice presidente della fazione di sinistra ha invitato la coalizione di governo ad aumentare il tasso normale di sussidio per i genitori con bambini.

Uno studio dettagliato sulla povertà infantile in Germania era stato pubblicato nel gennaio di quest’anno dall’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (WSI) della fondazione Hans Böckler, istituzione vicina ai sindacati. Secondo quest’analisi il 19% di tutte le ragazze e ragazzi in Germania (circa 2,47 milioni) vivono in famiglie che possono contare su una quantità talmente ridotta di denaro per sopravvivere da essere considerati poveri o, in ogni caso, a rischio povertà.

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