Reggio Emilia, mensa del vescovo: gli immigrati gettano il cibo

 

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La mensa ha cominciato ad essere frequentata anche dai profughi che sono seguiti dal programma di accoglienza Mare Nostrum: pur godendo di un buono per l’acquisto di un pasto, hanno deciso di frequentare anche quel luogo, dove il cibo è gratis. E i comportamenti inaccettabili sarebbero stati inscenati proprio da un folto gruppo di questi profughi.

A confermarlo – scrive il Resto del Carlino – è la presidente della mensa, Maria Chiara Visconti Gramoli, indignata per quanto accaduto:

Si presentano qui, guardano se il cibo è di loro gradimento o meno. Poi se non gradiscono buttano via tutto. E’ accaduto diverse volte, tanto che ho chiamato ripetutamente i responsabili del piano di accoglienza, della cooeprativa Dimora d’Abramo. In parte sono gli stessi che hanno brontolato per la pasta scotta. Vede la carità è sorda, muta e cieca. Se c’è un bisogno noi accogliamo tutti. Ma se si viene qui con l’intenzione di fare confusione e buttare via del cibo assolutamente utilizzabile, allora non ci stiamo

«Posso dire che si tratta di profughi che hanno diritto a un posto in albergo e buono pasto per la mensa di via Eritrea. Se vengono a mangiare da noi, col buono cosa ci fanno? Lo rivendono?».

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2 thoughts on “Reggio Emilia, mensa del vescovo: gli immigrati gettano il cibo

  1. Lettori vi voglio precisare che l’ospitalità sarebbe temporanea per alcuni poichè come la Turchia chi non ha i requisiti per l’asilo è rimpatriato ed inoltre gli altri paesi dovrebbero accogliere volentieri gente istruita ed abituata alla nostra cultura.

  2. E’ un problema veramente globale lo ha affermato sia il Papa che Obama si sono riuniti per trovare una soluzione ma tanti paesi europei non vogliono dare accoglienza a una parte degli emigranti come era necessario si è scelto una mezza soluzione con l’accordo con la Turchia che fa da filtro ma essendo un regime e da lì non possono varcare il loro confine emigrano via mare. Le migrazioni ci sono sempre state da esse sono narte la civiltà greca e l’italica ma le risorse della terra non sono più infinite, l’Italia non è più il granaio d’Europa e l’inquinamento disertifica e spinge i popoli africani colpiti da siccità e carestia ad emigrare. Questi guai frutto del global warming non li ha generati anche l’Occidente allora noi dobbiamo aiutarli a progredire nei loro paesi questa sarebbe vera carità, mi sembra fosse il messaggio di Papa Giovanni XXIII ma le diplomazie ora con le guerre sono bloccate..Le guerre riflettiamo su dove e come possono rifornirsi di armi quelli del Califfato? Penso che l’economia veramente è connessa alla vita politica dei paesi. L’Italia subisce le conseguenze di una situazione politica africana ed araba.L’Italia potrebbe seguire l’esempio della Germania che li tiene occupati tutto il giorno per imparare la lingua e un lavoro, la loro vita si svolge in comunità accoglienti dove c’è la mensa ed essi partecipano alla gestione delle pulizie e della mensa, quindi dopo li indirizzano al lavoro. La Merkel sembra sia convinta che sia necessario accoglierli ma altri politici tedeschi dicono che è un peso economico. L’altro giorno ho visto Report e la Gabanelli suggeriva visto l’atteggiamento turco di sostituirci a loro nell’accoglienza riceveremmo una bella somma, si calcola che sarebbero necessari almeno 6 miliardi, gli immobili sarebbero reperibili utilizzando caserme non più in uso alcune non hanno bisogno di lavori e si darebbe lavoro a insegnanti e personale medico.

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