“Noi, il futuro del centrodestra #costruiamolo”

 

di Gianmarco Landi

Si è tenuta venerdì e sabato scorso, la due giorni organizzata dai giovani azzurri modenesi dal titolo: Noi, il futuro del centrodestra #costruiamolo, ed io che vi ho partecipato, come giornalista ed elettore, devo dirvi due cose.

centrodestra

Innanzitutto è stato un flop, si dice sia stato boicottato dal coordinatore regionale. Tra gli oratori ci sono state molte defezioni: Santanché, Toti, Furlan, Bergamini, Tajani, Gardini e la stessa telefonata di Berlusconi è venuta meno, ma soprattutto non c’erano giovani emiliani romagnoli; a conti fatti saran stati una quindicina, più i giovani provenienti da fuori regione: 6/7 da Roma, chi dalle Marche, 8 dalla Lombardia…

Cerchiamo di capire perché questo partito è destinato, ad oggi, a morire. Mettetevi comodi perché la lista è lunga.

1. Si è parlato di merito, come sempre a fiumi, a vanvera e a sproposito. Molti dei giovani oratori presenti, hanno parlato di meritocrazia. Ne hanno parlato anche la consigliera di Campogalliano Valentina Mazzacurati e un tal Roberto Gagliardi.
Iniziamo col dire che alla consigliera Mazzacurati va il merito di aver organizzato questa due giorni, o almeno averci provato; ma sentire parlare di merito, lei, come il Gagliardi, stona un po’ e vi spiego perché.
Valentina è da un anno coordinatrice dei giovani di Modena, non si sa per quali meriti sia stata nominata, visto che sulla provincia di Modena di ragazzi e ragazze azzurre che hanno preso più delle sue 30 preferenze ce ne sono, ma, bisogna riconoscerglielo, ci ha messo la faccia e si è adoperata nel fare qualcosa per i giovani. Le auguriamo di guadagnarsi, quindi, il ruolo sul campo.
Veniamo al Gagliardi, questo sconosciuto, voi sapete chi è? Io quando mi hanno detto che parlava, non era previsto nel programma, sono andato a cercare in internet, e nulla, avrà fatto domanda di Diritto all’oblio a Google…
Trovatolo su Facebook, a parte foto con Silvio e Francesca, e altri giovinotti, non ho trovato chissà cosa. Dichiara di lavorare per Forza Italia giovani come dirigente nazionale con delega agli enti locali, ma anche in Azzurra Libertà dei fratelli Zappacosta, come si evince dalle foto, un’associazione fatta di aspiranti poltronai (coloro che non riuscendo ad avere poltrone se le creano). Per chi non lo sapesse Forza Italia Giovani e i Zappacosta sono in forte contrapposizione tra di loro (sic!). Ma come è riuscito Gagliardi a diventare dirigente nazionale? Questo dilemma non è stato risolto, forse si sarà proposto come ponte di pace tra i due movimenti….
Ascoltando qualche chiacchiera qua e là, il giovane in questione non sarebbe mai stato eletto… Questo, però ascoltando il giovine, è un merito e un onore di chi, nel caso, non l’ha mai votato. Se quindi basta una foto per una poltrona, mi chiedo perché la famosa signora attempata, del punto 5, non ne abbia una…

2. La dirigenza emiliana del partito, i carichi da Novanta.
Erano presenti i due consiglieri regionali Bignami e Aimi, la sen. Bernini, il coordinatore dei giovani Cavedagna e l’on.Palmizio. Esaminiamoli.

La sen. Bernini, ormai sempre più simile alla Santanchè, oltre a prendere l’applauso quando ha nominato il presidente Berlusconi, non ha detto nulla di nuovo: “il nostro candidato a Bologna è Bignami (chi l’avvisa che la candidata a sindaco del cdx è Lucia Borgonzoni della Lega?), vogliamo le primarie e che il futuro del partito sono i giovani”. Quale futuro intenda non è dato sapere, sarà un futuro anteriore. Vedremo se si ripresenterà alle prossime politiche o se lascerà il posto a qualche giovane più meritevole.

Galeazzo Bignami, consigliere regionale raggiunto da un avviso di garanzia per lo scandalo “spese pazze” in regione, ha iniziato a parlare di Dio, patria e famiglia. Sentendomi spaesato, guardandomi intorno non ero l’unico. Sembrava di essere ad una riunione di An e non in Forza Italia, un partito liberale.
Ed è proprio questo il punto, a conti fatti, il problema di Forza Italia in Emilia, sono proprio loro: gli ex An, bravi con le preferenze e anche in battaglie politiche, ma ormai distanti dalla gente, o almeno dalla maggior parte della gente che votava Pdl e Forza Italia. Loro hanno la colpa di aver disperso e spaccato il centro destra bolognese. Dalle poltrone della platea, qualcuno mi aggiornava del suo stare con un piede in due scarpe. Bignami pare abbia piazzato qualche uomo in Fratelli d’Italia e aspetta solo di fare il salto della quaglia: non a caso ha rilanciato le primarie per il candidato sindaco su Bologna poco dopo che era saltata l’intesa su Rita dalla Chiesa a Roma e anche la Meloni aveva richiesto le primarie. Sapendo ciò, e ascoltandolo, oltre alla conquista della poltrona, il qui citato Galeazzo, non porta nessun valore aggiunto a Forza Italia; che ricordiamoglielo non è Alleanza Nazionale.

Aimi, non pervenuto.

Stefano Cavedagna, un Bignami’s boys (coloro che parlano e gesticolano come il capo, un Salvini in giacca e cravatta ma meno rozzo), coordinatore regionale dei giovani di azione universitaria, pardon dei giovani di Forza Italia; anche lui ex an. Quando parla sembra di essere a una manifestazione della destra sociale degli anni 70, urla. Come coordinatore oltre a nominare gli altri coordinatori dei giovani non pare faccia altro. Giovani mai convocati, giovani eletti nelle istituzioni anche loro mai convocati, eventi organizzati non pervenuti. Bisognerebbe chiedergli il conto di ciò che ha fatto dal 2012 come coordinatore dei giovani, ma la risposta è già scritta: poco o nulla.

L’on. Palmizio, accusato dai presenti per un giorno intero, dal venerdì sera al sabato a pranzo, per come non gestisce il partito, è il più colpevole della premiata ditta, dicano sia il burattino della sua segretaria (ndr. La suddetta sul profilo personale di fb a termine della due giorni ha scritto “tanto va la gatta al largo (ndr. Si dice lardo, non largo) che ci lascia lo zampino…” Riferimento al quanto velato alla signorina Mazzacurati, e al suo flop); segretaria che è la vera responsabile dell’astio di molti, e vari, quadri locali nei confronti dell’onorevole, ma in tutto questo l’on. Palmizio non fa nulla, si gode il meritato (sic!) stipendio parlamentare.

L’on. Brambilla, eletta nella circoscrizione Emilia-Romagna (sic!), non è pervenuta, ma forse è meglio così; perché se come accaduto a Lecco, la sua presenza ha fatto si che il partito si spaccasse e Ncd doppiasse Forza Italia, la invitiamo a rimanere nella sua fattoria, così limitiamo i danni. Noi penseremo a cibarci di carne e a gustarcela pensando a lei.

Si evince che questi pezzi da novanta…, a novanta hanno messo il partito.

3. Berlusconi, questo assente seppur sempre presente.
Nominato più volte nei discorsi da chi voleva prendersi l’applauso facile, è il vero tappo e colpevole della lenta morte di Forza Italia, non premiando i meritevoli sul territorio, etc… Purtroppo la solita storia raccontata da vent’anni, che fino a che lui funzionava ci si sorvolava sopra ma di cui ora se ne paga il conto, a causa anche di nomine molto discutibili..

4. Silli, Cattaneo, Ancarani, Gambarini, Bestetti, Fornasari, Tripodi, Zaccari, e molti altri che però a Modena non erano presenti, sono il “nuovo” che avanza ma arranca. Arranca perché le cariatidi appena vedono che hanno seguito, e vanno in televisione, fanno di tutto per spezzargli le gambe avendo paura di perdere la poltrona; ma arranca anche per colpe proprie: non alzano abbastanza la voce contro l’establishment. Come dice Cattaneo: “Qui bisogna andarsi a prendere il proprio posto, perché nessuno regala nulla”, soprattutto in Forza Italia, quindi muovetevi.

5. La pasionaria di Silvio, quella del punto 1, di cui omettiamo il nome per pietas… È in cielo in terra e ogni luogo, insomma ovunque dove non dovrebbe stare, se non a casa sua o meglio in un ospedale psichiatrico. È una via di mezzo tra una stalker e una fan adolescente della coppia di Arcore. Non si capisce la sua presenza ai vari convegni dei giovani, avendo lei superato gli anta da tempo. Uno dei problemi di Forza Italia, è proprio questo genere di persone: gli adoratori e adoratrici del dio Silvio.

6. I giovani della platea di Forza Italia.
Giovani vecchi o giovani che non si capisce a cosa puntino nella vita, oltre a qualche poltrona. Giovani invecchiati precocemente, vent’enni che parlano come i migliori filosofi pensionati, sic!, adoratori anche loro del totem Silvio, per cui scrivono hastag del tipo: #Berlusconiunicoleader, #NoiconSilvio, #conSilvioincampo, chi glielo dice che non siamo più nel 1994?

7. Finanze di partito.
L’on. Baldelli, vicepresidente della Camera, ha dichiarato che il partito, a causa della legge sui finanziamenti ai partiti (ndr. la legge ha fatto si che Berlusconi potesse scucire solo 100 mila €), è stato costretto a chiudere la sede romana e a licenziare i dipendenti. Ora mi chiedo, e ci chiediamo, ma se s’iniziasse a far pagare dal piccolo consigliere comunale al senatore e deputato il 10-15-20% del proprio “stipendio” politico? D’altronde se si siede su una poltrona è grazie anche, e soprattutto, al simbolo di Forza Italia.

Per vostra fortuna siamo giunti alla fine.
Come ricordavano a Modena è iniziato il tesseramento al partito, Silli si chiedeva quanti tesserati si faranno, ma soprattutto quanti tra i giovani. A parer mio visto l’andazzo modenese, non molto dissimile da altre zone d’Italia, ma per fortuna non mancano le eccezioni, sarà un flop; ma si sa chi è causa del suo mal pianga se stesso.
I giovani cercano proposte, non adulatori, venditori e compratori di poltrone, arrivisti; cercano dei coetanei con la passione della politica ai quali delegare, fidandosi, il proprio futuro.
Chi scrive confida in quei giovani e meno giovani (Cattaneo, Silli, Carfagna, Ancarani, Fornasari, Bestetti, Zaccari, Gambarini,..), cresciuti con i valori della vera Forza Italia, non contaminata da ex An, si facciano coraggio e vadano all’attacco del partito, della dirigenza e di tutte le varie cariatidi, anche quelle che per apparire meno cariatidi si plastificano, avendo Berlusconi al fianco come guida ma non adulandolo.
Lui, con tutto l’affetto e stima che chi scrive nutre nei suoi confronti, il suo tempo l’ha fatto.
È ora di dire le cose come stanno e non: “Forza Silvio”, solo per meri calcoli poltronistici. Purtroppo la gente ha smesso di credergli e la Forza Italia dirigenziale, dietro le quinte, pure…
Bisogna andare a pescare nell’astensionismo, capire perché i giovani scelgono prima il M5S, poi il Pd, poi Fratelli d’Italia e Lega e infine Forza Italia.

Concludendo, come si è capito, il problema di Forza Italia è Forza Italia. Le sue performance elettorali, sono colpa della sua dirigenza.
Forse, solo una bella batosta elettorale può servire a mettere in discussione tutti e tutto, e riuscire nel miracolo di uscire da questo coma cerebrale, perché il futuro di Forza Italia e dell’Italia è ora, non c’è più tempo.

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