Referendum, la Danimarca dice No a una maggiore integrazione nella UE

Nel referendum per una maggiore integrazione ai programmi di sicurezza dell’Unione Europea la maggioranza dei danesi vota no. Si temono ripercussioni sull’eventuale Brexit.

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Con il 53% dei voti contrari la Danimarca ha deciso di mantenere intatte le eccezioni al Trattato di Maastricht negoziate nel 1993 dal governo danese, dicendo no ad una maggiore integrazione nei programmi di sicurezza dell’Unione Europea.

E’ questo l’esito del referendum proposto dal governo danese di centrodestra che aveva formulato una serie di quesiti per un avvicinamento della Danimarca all’Ue, chiedendo di abbandonare alcune delle cosiddette opt out, quelle clausole che nel 1993 erano state poste alla base dell’adesione all’Unione. La conferma di queste opzioni, come il rifiuto ad adottare le regole UE in materia di sicurezza e Affari interni, rischia di far uscire il Paese dall’Europol.

Il premier Lars Lokke Rasmussen, che era stato il primo sostenitore dei quesiti referendari, ha ammesso la “sconfitta” dicendo di rispettare la decisione dei cittadini danesi. Sulle ragioni del premier, che aveva spinto per una omolagazione all’UE in tema di sicurezza per un più efficace contrasto al fenomeno migratorio, hanno prevalso quelle dei populisti cosiddetti “No Camp”, che ha sostenuto la tesi del no per non dare troppo potere a Bruxelles, esponendo il Paese al rischio di maggiori flussi di migranti.

it.sputniknews.com

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