Spese Campidoglio, le bugie di Marino: quelle cene non ci sono mai state

Marino, la segreteria dell’ambasciatore vietnamita: “Quella cena non c’è mai stata”

Il 6 settembre 2013 il sindaco di Roma Ignazio Marino ha offerto una cena all’ambasciatore del Vietnam al ristorante romano “Girarrosto Toscano”. Almeno, così scrive il sindaco nella sua nota spese. Sicuramente, Marino e l’ambasciatore si sono incontrati in Campidoglio quel pomeriggio. Ma sulla cena emergono dei dubbi. Radio Capital ha sentito al telefono la dottoressa Dang Thi Phuong Thao, segretario e assistente dell’ambasciatore, che dice: “Nessuna cena, c’è stato solo un incontro istituzionale”


Anche la Comunità di Sant’Egidio ha smentito le dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino dicendo che nessun suo rappresentante è mai stato a cena con lui. Marino, dal canto suo, ha annunciato che pagherà di tasca sua tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune di Roma.

“In questi due anni – ha dichiarato Marino – ho speso meno di 20mila euro per rappresentanza, e li ho spesi nell’interesse della città”. “E’ di questo che mi si accusa? Bene, ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito del Comune a mio nome”, ha aggiunto.

Nell’occhio del ciclone, in particolare, sono finite due cene: una del 27 luglio 2013 da 120 euro alla Taverna degli amici con un rappresentante della World health organization, a poche settimane dall’insediamento a primo cittadino, e un’altra del 26 ottobre 2013 da 150 euro al ristorante romano “Sapore di Mare” “offerta per motivi istituzionali ad alcuni rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio”. In entrambi i casi, la dichiarazione ufficiale viene smentita: da una parte, a La Repubblica, dal ristoratore che ricorda Marino a cena con la moglie, dall’altra dagli stessi che avrebbero usufruito dell’invito.

“Me lo ricordo benissimo”, afferma a La Repubblica il ristoratore della Taverna degli amici, in piazza Margana a Roma. “Era con sua moglie – aggiunge convinto. – La signora era passata nel pomeriggio a prenotare per due. Non ricordo le portate ma ricordo perfettamente il vino che hanno ordinato, una bottiglia di bianco da 55 euro, che non ordina mai nessuno a quel prezzo”. Quella cena era costata al Campidoglio 120 euro e ufficialmente aveva visto a tavola con il sindaco, quel 27 luglio 2013 fresco di insediamento, un rappresentante della World health organization.

C’è anche la smentita ufficiale dei responsabili della Comunità di Sant’Egidio riguardo una cena del 26 ottobre 2013, in cui vengono tirati in ballo come ospiti del primo cittadino capitolino in base a una sua precisa dichiarazione: al ristorante romano “Sapore di Mare”, al costo di 150 euro, fu “offerta per motivi istituzionali ad alcuni rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio”. Ma gelida arriva, dunque, la smentita: “Alla ormai famosa cena non è stato invitato né ha partecipato alcun responsabile della nostra Comunità”, si legge in una nota. “Si approfitta dell’occasione per precisare che anche nei due anni successivi, fino ad oggi, non sono mai stati offerti pranzi o cene, a spese del sindaco Marino, a responsabili della Comunità di Sant’Egidio”.

Smentita anche da parte di un prete di Modena – Tra le fatture che il primo cittadino ha pubblicato sul suo sito, infatti, ci sono due giustificativi che chiamano in causa don Damiano Modena. Il quale è l’autore di un libro sul cardinal Carlo Maria Martini e alla cui presentazione era presente anche Marino. E non una sola volta, ma ben due. La prima ad Alessandria il 4 maggio 2015 e la seconda ai Musei Capitolini a novembre del 2014. In entrambe le occasioni, secondo quando dichiarato dal sindaco, Marino e don Modena sarebbero andati a cena assieme. Il problema è che al parroco questi inviti non risultano proprio.

“Ricordo la presentazione del libro – dice – ma non ricordo la cena con Marino”. Eppure lui giura di essersi spostato la prima volta da Alessandria a Torino per bere del buon vino. “Non mi pare sia andata così – aggiunge don Modena – Sicuramente sono rimasto ad Alessandria quella sera, ho dormito lì da amici”. E Marino a quanto pare non rimanse nemmeno fino alla fine della presentazione: “È andato via un po’ prima”.

Intanto, in un’intervista a Chi il sindaco rimane fermo sulle sue posizioni, parlando delle spese di rappresentanza al centro di polemiche e indagini. “Erano tutte spese istituzionali, incontri e cene fatte per affrontare i problemi della città. E questo succede ovunque, anzi, Roma con me spende meno che in passato e certamente in linea con le altri grandi città”, ha detto Marino.

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