La Turchia chiede alla UE altri soldi e liberalizzazione dei visti

L’Ue lavora per raggiungere un accordo politico di collaborazione con la Turchia sulla crisi dei profughi, prima del vertice dei leader Ue del 15 ottobre. Si apprende da fonti europee. Un momento importante del negoziato sarà l’incontro di lunedì tra il presidente della Commissione Ue Juncker ed quello turco Erdogan a Bruxelles. Tra l’altro Ankara chiede ‘aree protette’ in territorio siriano, il reinserimento nella lista dei Paesi di origine sicura, la liberalizzazione dei visti e risorse aggiuntive.

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La Turchia era stata depennata dalla lista dei Paesi di origine sicura durante il penultimo consiglio Affari interni Ue su pressione di alcuni Paesi, tra cui Francia e Germania. Nei giorni scorsi Juncker ha parlato della questione in una telefonata con la cancelliera tedesca Angela Merkel, e di persona, a Parigi, col presidente francese François Hollande. I due leader Ue, così come il cancelliere austriaco Werner Faymann hanno dato il loro sostegno “all’approccio comunitario” che Juncker ha intenzione di mettere in campo nel suo incontro con Erdogan.

“Una nuova spinta politica” potrebbe portare alla revisione della decisione di escludere la Turchia dalla lista dei Paesi di origine sicura, spiegano le fonti, anche se non nascondono che alla riunione degli ambasciatori Ue (Coreper) ci sono state reazioni negative di fronte all’ipotesi.

L’argomento dovrebbe essere comunque affrontato di nuovo al consiglio Affari interni di giovedì 8 ottobre, a Lussemburgo. Tuttavia un altro scoglio potrebbe essere il passaggio all’Europarlamento, che assieme al Consiglio Ue è chiamato ad una decisione sulla questione. ANSA

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