Fassina: Renzi è peggio di Berlusconi, non mi ricandido nel Pd

“Se alle prossime elezioni mi ricandidero’ con il Pd? Se dovessi rispondere oggi, direi di no”. Stefano Fassina lo spiega dicendo che “il Pd di Renzi e’ molto lontano dal Pd che abbiamo immaginato”. Ospite di Agora’ su Rai Tre, l’esponente della sinistra Dem ribadisce: “Questo non e’ il Pd per il quale abbiamo lavorato in questi anni, pero’ – osserva – potremmo riuscire a cambiarlo. Oggi pero’ la mia risposta e’ no”. Del resto, annota ancora, “si puo’ fare politica in tanti modi, non bisogna stare in Parlamento. Potrei tornare a fare il mio lavoro”.

“I numeri crescenti della minoranza interna al Pd sono l’ennesimo segnale di un percorso sbagliato, un percorso che ha portato il presidente del Consiglio a costringere il Parlamento a votare le regole del gioco con una maggioranza che e’ piu’ ristretta di quella che sostiene il governo. Lo stesso errore che ha fatto Berlusconi nel 2005, ora lo riproduce Renzi addirittura piu’ intenso, perche’ Berlusconi non era arrivato a mettere la fiducia sulla legge elettorale: questo e’ il dato politico su cui riflettere”, spiega Stefano Fassina.
“Il presidente del Consiglio insiste sulla necessita’ del cambiamento e ha ragione – ha aggiunto l’esponente della minoranza Dem – il problema e’ che il cambiamento puo’ essere positivo, progressivo o puo’ essere un cambiamento negativo e regressivo. Su Jobs act, legge elettorale, riforma del Senato e, temo, anche sulla riforma della scuola, il cambiamento e’ significativo ma regressivo. Noi cercheremo di correggere il cambiamento affinche’ sia progressivo, siamo stati eletti per questo”.

Fassina annuncia che partecipera’ “a questo corteo per ribadire che il ddl di riforma della scuola va radicalmente corretto, soprattutto nella parte riguardante i poteri dei dirigenti scolastici e in quella che concerne le assunzioni”. “Non possiamo sbattere fuori dalla scuola centinaia di migliaia di insegnanti precari idonei che in questi anni hanno mandato avanti le nostre scuole”, ha aggiunto il dissidente dem esortando il governo a stralciare il piano delle assunzioni dal provvedimento e procedere con un decreto “In modo da lasciare piu’ tempo al Parlamento per discutere il resto della riforma”.
(AGI) .

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