UE, Bertinotti: i vinti sono stati i popoli e i vincitori l’elite

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“Io credo che non si può leggere l’Italia senza leggere l’Europa. L’Italia è una provincia dell’Europa, oggi le politiche sono europee e ogni Paese è una provincia, una articolazione di questa Europa reale. L’Europa ha tradito totalmente le premesse e le promesse per cui è stata fondata e l’Italia fa parte di questo quadro”. Lo ha affermato Fausto Bertinotti a “L’intervista della domenica” su Tgcom24.

“L’Italia – ha aggiunto – ha subito un cambiamento grande ma regressivo, ha fatto come il gambero, una innovazione c’è ma andando indietro nella civiltà”. “Lo stato sociale, il diritto dei lavoratori, una nuova generazione che avanzava – ha proseguito Bertinotti -, tutto questo è stato abbattuto in 25 anni. La spiegazione è che, come ha detto uno degli uomini più ricchi del mondo, la lotta di classe c’è stata, ma l’hanno vinta i ricchi. E’ avvenuta una cosa sconvolgente: la diseguaglianza è diventata la nuova guida della società.

Che il mondo sia cambiato è evidente, che sia avvenuta una vera e propria rivoluzione nel mondo è evidente. Prima è stata chiamata globalizzazione, poi si è chiamato capitalismo finanziario globale. Alla fine ci sono vincitori e vinti, i vinti sono stati i popoli e i vincitori l’elite. Le aristocrazie, quelle che sono state sconfitte con l’allargamento della democrazia, si sono prese una grande rivincita”.

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