Nel 2013 10mila richiedenti asilo in piu’

rifugiati

 

17 nov 2014 – Nel 2013 sono circa 27 mila, 10 mila in piu’ dell’anno precedente, le domande di protezione internazionale presentate in Italia da immigrati, e sono circa 24mila quelle esaminate. E’ quanto emerge dal Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014 presentato oggi a Roma, da Anci, Caritas italiana, Fondazione Migrantes, Sprar e Unhcr, per la prima volta in sinergia. Per 8.642 persone, vale a dire il 36,6% dei richiedenti, e’ stata riconosciuta una forma di protezione internazionale, nel dettaglio: al 13 per cento e’ stato riconosciuto lo status di rifugiato mentre la protezione sussidiaria e’ stata accordata al 24 per cento dei richiedenti.

Se poi si sommano a questi ultimi coloro ai quali e’ stato rilasciato un permesso di soggiorno per motivi umanitari (24 per cento), l’esito positivo delle domande in termini di riconoscimento di una qualche forma di protezione e’ stato del 61 per cento. Dati questi che mostrano come l’andamento dei riconoscimenti di protezione internazionale relativi all’anno 2013 sia molto vicino ai valori del 2011.

Per far fronte alle crescenti richieste sono state aperte nuove strutture per migranti: 10.331 persone accolte nei centri Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo), Cda (Centri di accoglienza), Cpsa (Centri di primo soccorso e accoglienza e altri 28.500 nei Centri di accoglienza straordinaria. Il centro che ne accoglie di piu’ e’ quello di Mineo (Catania): 3.792 persone. Almeno 15mila migranti sono transitati nelle strutture delle Caritas diocesane e nel circuito della Chiesa, e di questi almeno 5mila sono ancora in accoglienza.

Con uno sguardo oltre i confini nazionali si scopre invece che nel 2013 nei paesi dell’Unione Europea sono state presentate 435.390 domande di protezione internazionale, con circa il 30 per cento di esiti positivi, ovvero di richieste a cui e’ stata riconosciuta una qualche forma di protezione internazionale. In particolare si rileva come siano Germania, Francia e Svezia ad avere un numero di domande di protezione internazionale superiore alla media ponderata europea.

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