Alla Seus, la societĂ che gestisce il servizio d’emergenza, licenziati gli autisti-soccorritori con condanne definitive alle spalle: dodici avevano compiuto reati con gli stupefacenti, dieci sono stati accusati di colpi a mano armata. Altri otto avevano sentenze passate in giudicato per guida in stato d’ebbrezza. Ma ci sono anche truffatori, estorsori e un sequestratore di persona

Al volante di un’ambulanza malgrado una condanna definitiva per guida in stato d’ebbrezza. A raccontarla così, senza altri dettagli, sembra la trama del sequel di “l’ospedale piĂą pazzo del mondo”. In realtà è cronaca, nient’altro che quella: otto autisti-soccorritori della Seus, la societĂ regionale che gestisce il “118” in Sicilia, sono stati licenziati perchĂ© nella loro fedina penale figurava una sentenza passata in giudicato per il reato meno compatibile con l’incarico professionale di trasportare i malati. Quello, appunto, di guida in condizioni d’ubriachezza.
I licenziamenti alla Seus, comunicati in questi giorni ai sindacati, sono in tutto 89, e chiudono una fase di accertamento dei carichi pendenti dei dipendenti cominciata da qualche mese. Da un’indagine interna sono risultati 304 gli autisti-soccorritori rimasti regolarmente in servizio negli ultimi anni nonostante avessero condanne definitive: il 10 per cento del totale degli addetti della societĂ . Ora, i vertici della societĂ , assieme a un legale di fiducia, hanno effettuato una ricognizione dei casi che presentano reati ostativi, che cioè non permettono la permanenza nell’organico: sono ottanta, ai quali vanno aggiunti quelli di altri 9 dipendenti che invece vengono licenziati per giusta causa.
A leggere i reati accertati a carico dei dipendenti che vengono messi alla porta, si fa un facile ripasso del codice penale: 12 gli impiegati con una condanna per droga, dieci per rapina, e poi vicende che riguardano truffa, estorsione, associazione per delinquere, in un caso c’è addirittura un sequestro di persona. E un autista-soccorritore ha nel proprio casellario anche una sentenza per omicidio colposo legato proprio un incidente stradale: ma siccome è avvenuto oltre vent’anni fa, e l’interessato è sempre stato un impiegato modello, non è stato preso alcun provvedimento.
Restano un paio di quesiti: come mai, malgrado questi precedenti, questo personale è stato assunto in un servizio delicato come il 118? E come mai nessuno ha mai preso provvedimenti fino a oggi?
11 ottobre 2014 Emanuele Lauria repubblica
