4 ottobre – Il corrispondente di euronews da Washington, Stefan Grobe: “I due negoziatori (USA e UE) hanno affrontato vari temi, fracui quello controverso della trasparenza, ma non hanno convinto. I negoziati si sono svolti in segreto, solo una minima quantità di informazioni è stata fornita ai media e nessuno ha precisato quanti round negoziali dovremo attenderci prima della firma dell’accordo”.
Europa e Stati Uniti hanno completato a Washington la settima fase dei negoziati sul Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip). Un accordo che, se mai andrà in porto, ha l’obiettivo di aprire i rispettivi mercati per servizi, investimenti e appalti pubblici.
Secondo i suoi promotori, il partenariato consentirà di generare crescita e posti di lavoro. I critici sostengono invece che favorirà le multinazionali, a danno dei consumatori.
“Sappiamo – ha affermato il negoziatore statunitense, Dan Mullaney – che alcuni temono che i negoziati possano portare alla privatizzazione di servizi come la fornitura d’acqua, l’insegnamento scolastico e il sistema sanitario. Confermiamo che queste voci non sono state inserite nei nostri trattati”. Peccato che nessuno possa confermare o smentire, dal momento che tutto si è svolto a porte chiuse.
Analoghe rassicurazioni sono state fornite anche dal capo della delegazione dell’Unione europea, lo spangolo Ignacio Garcia-Bercero: “Non faremo niente – ha detto – che possa indebolire o mettere a rischio la protezione dell’ambiente, la salute, la difesa dei consumatori, il diritto alla privacy e ogni altra area di pubblico interesse”. Allora perchè tanti misteri?
TTIP, l’accordo di libero scambio USA-UE funzionerà a senso unico
Ai negoziati sulla più grande zona di libero scambio al mondo con 800 milioni di abitanti in corso a Washington fino al 3 ottobre, il punto all’ordine del giorno riguardante la “protezione degli investitori” non viene visualizzato e l’intero argomento è stato congelato.
Per quanto riguarda le preoccupazioni di un mercato europeo inondato dai prodotti americani non conformi alle norme dell’Unione europea, i consumatori possono contare solo – ed è davvero troppo troppo poco – sulle garanzie del commissario UE Cecilia Malmström sulla inammissibilità di ridurre gli standard esistenti. Il professore Ivan Rodionov della Scuola Superiore di Economia ritiene che i negoziati per giungere ad un compromesso, saranno definiti sulla base di elementi derivanti dal mestiere politico: Ad ogni modo, cercherà alcuni compromessi e questi compromessi saranno trovati.