Turchia, Erdogan invoca un attacco di terra in Siria “gli aerei non bastano”

Erdogan

 

27 set. – Due jet britannici stanno sorvolando l’Iraq nella loro prima missione contro l’Isis dal via libera del Parlamento inglese di ieri. Lo riferiscono testimoni oculari della base della Raf a Akrotiri a Cipro spiegando che i due tornado hanno lasciato la base alle 9.25 di questa mattina dopo aver fatto rifornimento. La notizia e’ stata confermata dal portavoce della Difesa britannica.

Proseguono in Siria i raid aerei dei caccia statunitensi e dei paesi alleati contro le postazioni dello Stato islamico. Secondo quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, oggi sono stati colpiti obiettivi che si trovano nell’est del paese. Testimoni hanno avvertito 31 esplosioni almeno nella provincia di al Raqqa, roccaforte dei seguaci di Abu Bakr al Baghdadi, e si ritiene che ci siano diverse vittime.I caccia hanno colpito anche alcune zone intorno al villaggio di Tadmar in una zona desertica della provincia di Homs.

Contro gli jihadisti dello Stato islamico (Isis) non bastano i raid aerei, ma serve un’operazione di terra. Ne e’ convinto il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, che ha annunciato la disponibilita’ del suo Paese a intervenire al fianco della coalizione internazionale. Le forze armate turche potrebbero essere impiegate per strappare al controllo degli jihadisti alcune zone della Siria e portare al sicuro la popolazione in fuga dai miliziani dell’Isis. “La logica secondo la quale la Turchia non prende una posizione militare e’ sbagliata”, ha sottolineato Erdogan, in un’intervista al quotidiano Hurriyet, di ritorno da New York, dove ha preso parte all’Assemblea generale dell’Onu. Erdogan ha spiegato che sono in corso negoziati per determinare quali Paesi possano partecipare a un’eventuale operazione di terra, da affiancare ai raid aerei.
“Nella distribuzione delle responsabilita’, ogni Paese avra’ un compito determinato”, ha spiegato Erdogan, “qualunque sia il compito della Turchia lo assolveremo”.

I raid aerei lanciati dagli Stati Uniti e dai paesi alleati in Siria contro lo Stato islamico falliranno se non cadra’ il regime di Bashar al Assad. E’ quanto dichiarato all’emittente statunitense “Cnn” dall’emiro del Qatar, Sheikh Tamim, secondo il quale e’ “certamente necessario combattere il terrorismo”, ma allo stesso tempo l’attivita’ della coalizione dovrebbe concentrarsi sulla destituzione del “regime di Assad”. “Se pensiamo di combattere il terrorismo lasciando in vita il regime ci sbagliamo perche’ i terroristi ritorneranno di nuovo”, ha detto l’emiro qatariota. .

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