“Bambini dei campi profughi strumentalizzati dalle Ong per scopi politici”

24 luglio – La situazione drammatica che vivono i nostri fratelli nei campi di Tindouf è conosciuta da tutti, isolamento totale dal mondo, l’insicurezza e presenze dei gruppi armati criminali e terroristici, negazioni algerine dei diritti fondamentali del rifugiato in questa inaccettabile situazione i bambini sono le vittime principali, vista la loro sensibilità.

Assistiamo in questi giorni all’arrivo in Italia di gruppi di bambini provenienti dai campi di Tindouf, col pretesto di alleviare le sofferenze e permettere loro di godere della loro infanzia anche solo per poche settimane.

campi

Al di là delle considerazioni e delle volontà degli organizzatori (ONG ed enti locali), il Polisario (organizzazione separatista basata a Tindouf, creata, armata e sostenuta, nell’ambito della guerra fredda, dal Gheddafi e dall’Algeria per motivi egemonici in Nord Africa e per destabilizzare il Marocco), come al solito, non perde occasione per servirsi delle popolazioni dei campi – quali che siano le loro età e le loro sensibilità – per utilizzarli a fini politici, militari e soprattutto sfruttare le loro sofferenze ed il dramma che vivono per ottenere più aiuti e fondi.

E’ da segnalare che gli aiuti umanitari – sempre ben accolti – non fanno, in realtà, che prolungare le sofferenze dei nostri fratelli nei campi profughi e creare una popolazione assistita, incapace di progettare il domani, un tipo di società handicappata le cui prossime generazioni non hanno prospettive né futuro.
Cosi, il fatto di portare dei bimbi dagli 8 ai 10 anni, figli dei capi del Polisario e dei loro clienti, e di escludere la stragrande maggioranza dei bambini dei poveri o degli oppositori, in un’operazione che il Polisario desidera sia un’operazione politica che mira a difendere le tesi del separatismo e i cui mezzi di persuasione non sono altro che l’innocenza dei bambini, non è che un altro modo di usurpare la loro infanzia e il suo utilizzo nella guerra, soltanto che questa volta al posto del kalashnikov c’è lo slogan separatista.

Tutto il mondo libero denuncia che la piaga dei Bambini Soldato persiste spesso quando i bambini vengono utilizzati in guerra in tre modi principali: direttamente nelle ostilità, in ruoli di supporto (vedette, messaggeri, spie), oppure come strumenti politici (scudi umani o strumenti di propaganda).
Se da un lato è apprezzabile l’azione umanitaria a favore dei bambini di Tindouf (Algeria), dall’altro lato, è nostro dovere attirare l’attenzione di tutti sullo sfruttamento di questi piccoli per ragioni politiche e la loro strumentalizzazione per i bisogni della propaganda dei separatisti del Polisario.

Ilenia Miglietta – agenparl

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