Condannati i tre attentatori della sede CasaPound a Bologna

Risarciti anche i due agenti della Digos feriti durante il loro arresto. L’avvocato Miraglia: «Giustizia è stata fatta»

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15 luglio – BOLOGNA. Si è conclusa con una condanna per tutti e tre gli imputati e il risarcimento ai due agenti della Digos, la vicenda del lancio di una molotov contro la sede di CasaPound a Bologna, avvenuta nel novembre del 2012. Gli agenti rimasero feriti durante l’arresto dei tre responsabili, tutti catanzaresi.

«Si tratta di una condanna giusta» dichiara l’avvocato Miraglia del Foro di Modena, che rappresentava, congiuntamente all’avv. Maura Nicolì del foro di Modena entrambi gli agenti della Digos feriti, «contro tre persone che, oltre a danneggiare l’edificio con la molotov, rischiando di ferire eventuali passanti, hanno anche percosso due agenti di Polizia, che si trovavano in servizio per tutelare l’ordine pubblico».

Francesco De Medici, 24 anni, ed Emanuele Domenico Platì, che di anni ne ha 27, sono stati condannati a 3 anni e 8 mesi per lesioni personali e per l’attentato, mentre Alessandro Mancuso, di 26 anni, a 2 anni solo per il secondo reato. Tutti e tre poi sono stati condannati a 2 anni per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.

Dovranno poi risarcire l’agente che ha riportato la ferite maggiori con la somma di 5 mila euro e l’altro agente con la cifra di 3 mila euro.

I fatti risalgono alla notte tra il 28 e il 29 novembre 2012, quando intorno alle 2 e 50 Mancuso e Platì, col volto travisato per rendersi irriconoscibili, lanciarono una bottiglia incendiaria tipo molotov contro la saracinesca del circolo polittico di estrema destra CasaPound, situato in via Malvolta a Bologna. De Medici, nel frattempo, rimaneva in auto fungendo da autista e da palo. Scese dalla macchina quando arrivarono i due agenti della Digos di Bologna per catturarli: fu infatti il De Medici a colpire uno degli agenti alla testa con un violento colpo e a prenderlo a calci, causandogli un trauma cranico e delle ferite che i medici giudicarono guaribili in 10 giorni. L’altro agente, invece, venne colpito al capo dal Platì con una bomboletta spray, riportando anch’egli delle lesioni, guaribili in 6 giorni.

Una volta presi e perquisita la loro abitazione in via Cracovia, vennero ritrovate 19 piantine di marijuana che i tre stavano coltivando, oltre a diverso stupefacente già confezionato.

Visti i capi di imputazione, giovedì 8 maggio 2014 il gup di Bologna, Rita Chierici, ha condannato in rito abbreviato i tre giovani catanzaresi: non ha accolto, invece, l’aggravante del terrorismo avanzata dal pm Antonella Scandellari. La pena per tutti e tre è stata infine sospesa.

La Redazione

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