Ilva: casse vuote e bonifica a rischio dentro e fuori la fabbrica

ilva8 giu. – Piero Gnudi, 76 anni, bolognese, si insedia da commissario dell’Ilva (Il 76enne Gnudi nuovo commissario Ilva, non sa nulla di altoforni) pochi giorni prima del pagamento ai 15mila dipendenti della societa’, di cui 11mila solo a Taranto, degli stipendi di maggio che saranno accreditati il 12 giugno. Tuttavia il fatto che siano pagati gli stipendi non vuol dire che la situazione finanziaria dell’azienda sia tranquilla. Da settimane, infatti, l’Ilva soffre una grave crisi di liquidita’ che l’ha portata ad un notevole rallentamento nel pagamento dei fornitori e delle imprese terze. Nei giorni scorsi l’azienda ha segnalato, nel corso di un vertice in Prefettura, che solo verso 200 imprese pugliesi c’e’ un arretrato di 46 milioni.

Inoltre, le casse vuote rischiano di riflettersi sulla prosecuzione del risanamento degli impianti prescritto dall’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) tant’e’ che l’azienda, non avendo le risorse per pagare l’anticipo, ha dovuto anche fermare l’ordine dei quattro nuovi filtri a manica previsti nel reparto dell’agglomerato in sostituzione degli attuali elettrofiltri allo scopo di abbattere ulteriormente le emissioni di diossina e portarle a 0,1 nanogrammi per metro cubo d’aria (oggi il limite, fissato da una legge della Regione Puglia, e’ di 0,4 nanogrammi). L’ordine era stato fatto nei mesi scorsi alla tedesca Siemens che aveva assicurato che avrebbe installato i filtri a manica progressivamente. Allo stato nell’Ilva, per i lavori dell’Aia, ci sono circa 40 cantieri che coinvolgono una sessantina di imprese e 800 dipendenti.

Ma anche la bonifica all’esterno della fabbrica – ovvero nel rione Tamburi di Taranto e nel vicino comune di Statte – rischia di fermarsi. In questo caso non per mancanza di mezzi finanziari ma per lo svuotamento della cabina di regia che coordina i diversi interventi. Ha infatti lasciato l’incarico per pensionamento dai Vigili del fuoco Alfio Pini, comandante generale del Corpo, nominato commissario della cabina di regia dal Governo Monti a gennaio 2013. Venerdi’ scorso la Regione Puglia con l’assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha scritto al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, segnalando che lo stop alla cabina di regia “congela” anche l’uso di 60 milioni di euro trasferiti dalla Regione per l’ambientalizzazione delle aree urbane piu’ colpite dall’inquinamento.

E oggi interviene anche la Uil di Taranto chiedendo la proroga dell’incarico a Pini. “L’attivita’ di coordinamento dalla cabina di regia – dice la Uil – e’ stata a dir poco esemplare. Un confronto democratico che, dopo le diffidenze iniziali, si e’ trasformato in un’utile azione di conoscenza sullo stato di avanzamento delle iniziative che si andavano assumendo. Inoltre – aggiunge la Uil – la positivita’ dei risultati ottenuti ci ha spinto a proporre di estendere il “modello” relazionale adottato dal commissario Pini anche a realta’ che trattano problematiche non dissimili: l’ambito sanitario ad esempio”. Per la Uil di Taranto “si e’ quindi creato un patrimonio di esperienze e di conoscenze che potrebbero utilmente giovarsi di una continuita’ di azione da noi reputata necessaria”. Di qui la proposta del sindacato di rinnovare il mandato di commissario per la bonifica a Pini.
“Guadagneremmo tempo – rileva la Uil – e continueremmo a giovarci del contributo di un tecnico di valore che ha maturato le giuste esperienze in un ambito con problematiche analoghe a quelle ioniche: la bonifica del sito di Marghera”. (AGI) .

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