Carceri: dalla condanna alla promozione

di Marco Pitrella

carceri7 giu – L’8 gennaio del 2013 la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha condannato con la sentenza Torreggiani, l’Italia, per le condizioni di sovraffollamento cui erano costretti a scontare la pena sette detenuti. E’ notizia di ieri che il Consiglio d’Europa ha riconosciuto all’Italia “l’impegno nel risolvere la questione del sovraffollamento carcerario e i risultati significativi già ottenuti”.

Né parliamo con Giuseppe Berretta, deputato nazionale PD ed ex Sottosegretario alla Giustizia del Governo Letta.

“C’è stata questa sentenza pronunziata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo che aveva assegnato il termine del 28 maggio all’Italia per adottare tutta una serie di misure tese a ridurre il sovraffollamento carcerario. Adesso c’è stata una riunione del Consiglio d’Europa che ha proceduto a una valutazione delle condizioni attuali delle nostre strutture carcerarie e delle misure introdotte nel corso di quest’anno. La valutazione è stata da tutti i punti di vista estremamente positiva sia sul fronte quantitativo dei risultati ottenuti con la riduzione al di sotto dei 60.000 dei detenuti attualmente presenti nelle strutture carcerarie italiane.”

E aggiunge ancora Berretta: “la garanzia, per lo meno documentata, di almeno tre metri quadri per ciascun detenuto come misura minima garantita e la sorveglianza dinamica come ulteriore strumento è teso a garantire condizioni più dignitose di detenzione. Le misure di carattere normativo che hanno condotto a questa riduzione significativa della popolazione carceraria attraverso l’utilizzo degli strumenti alternativi di pena e una serie di misure che sono serviti a evitare per alcuni reati particolarmente lievi di andare in galera anche per pochi giorni, questa era una della questioni che determinavano un sovraccarico anche dal punto di vista burocratico.

Merito della promozione, secondo l’ex Sottosegretario, è dei due Governi PD: “Complessivamente, questo è un elemento positivo che va valorizzato e che è frutto del lavoro del Governo Letta prima e adesso del Governo Renzi che con il Ministro Orlando ha proseguito e, forse, ha ulteriormente accelerato sia sul fronte delle misure alternative e sia con riguardo all’apertura di nuove strutture con l’utilizzo di tutti gli spazi disponibili – e prosegue ancora Berretta “secondo me diciamo bisogna lavorare ulteriormente perché c’è un tema che è collegato alle condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria che sono obbiettivamente difficili anche dal punto di vista dei numeri: c’è l’esigenza di accelerare sul fronte dei concorsi, c’è da valorizzare anche il ruolo degli uffici di esecuzione penale esterna, perché ovviamente più si utilizzano le misure alternative e più deve essere rafforzata questa parte della struttura amministrativa.”

Sul fronte nuove carceri o delle strutture carcerarie inutilizzate cosa si sta facendo?

“Da questo punto di vista c’è un impegno del Governo che contempla il fatto che verranno consegnati altri 4.500 posti per detenuti entro la fine dell’anno, quindi sta andando avanti il piano carceri sia pure a rilento e finalmente sta cominciando a dare i suoi frutti. Alla fine di tutto questo percorso si dovrebbe arrivare a circa 70.000 posti per detenuti che sono un numero che dovrebbe essere addirittura sovradimensionato rispetto alle esigenze del paese e ovviamente c’è da augurarselo.”

“L’impegno del Governo – ha concluso Giuseppe Berretta- verte quindi su incremento delle misure alternative alla detenzione, gli sconti di pena collegati alla buona condotta e poi la realizzazione di strutture carcerarie più dignitose e coerenti con le esigenze di una detenzione che sia tesa alla rieducazione e non a una mera afflizione.”

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