MORETTI QUANDO TI DIMETTI?

Voi chi siete, cosa fate nella vita? Carriere a confronto…Mauro Moretti, uno qualunque.

moretti

 

29 magg – Dagli 850mila euro all’anno da Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, ai 920mila euro annui di quota “fissa” più altri 160mila euro di quota “variabile”. Premesso che nel 2006, l’allora ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa lo nominò Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato. Da allora Moretti ha firmato tre mandati, di durata triennale, di cui l’ultimo non concluso a causa di intercorse decisioni del Governo. Durante questo il periodo in cui Mauro Moretti è stato Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato ha accumulato qualche altra carica come:

  1. 1) Pres. European Management Committee dell’UIC (Union Inter.le Chemins de Fer) da fine 2013
  2. 2) Vice Presidente UIC (Union Internationale des Chemins de Fer) da marzo 2009
  3. 3) Membro Executive Board dell’UIC da marzo 2009
  4. 4) Co-Chairman ltalian Egyptian Business Council da settembre 2012
  5. 5) Componente della Giunta di Confindustria da ottobre 2006
  6. 6) Componente del Consiglio Direttivo di Confindustria da ottobre 2009
  7. 7) Componente Comitato Tecnico Europa (Confindustria) da settembre 2012
  8. 8) Componente della Giunta di Assolombarda da maggio 2007
  9. 9) Componente del Consiglio Direttivo Assolombarda da luglio 2009
  10. 10) Vicepresidente con delega alle Grandi Infrastrutture dell’Unione Industriali Napoli da fine 2010
  11. 11) Componente Consiglio Direttivo Unindustria da ottobre 2012
  12. 12) Presidente del CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani) dal 2004
  13. 13) Membro Giunta ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche e Elettroniche) inizio 2003
  14. 14) Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Politecnico di Milano da marzo 2012
  15. 15) Consigliere Generale Fondazione SLALA da febbraio 2008
  16. 16) Presid. Consulta progetto FIGI (Facoltà Ingegneria Grandi Imprese) Univ. La Sapienza da 2013
  17. 17) Sindaco di Mompeo dal 2004 (546 abitanti uno dei Borghi più belli d’Italia) in provincia di Rieti.

Ma non è finita qui. In ambito culturale l’Ing. Moretti è stato nominato

  1. (da febbraio 2007) membro del Consiglio di Amministrazione dell’ Associazione CIVITA (Presidente Gianni Letta) e
  2. dal 2010 membro del Comitato d’Onore del Coro Polifonico Romano Oratorio del Gonfalone (che annovera nel comitato d’onore il solito Gianni Letta e Antonio Angelucci, deputato ed editore di Libero, mentre il figlio Giampaolo è nel consiglio direttivo insieme a Sergio De Benedetti – tutti e tre sono finiti a processo per abuso edilizio).
  3. Tra i precedenti incarichi nazionali anche quello di Membro della Segreteria Nazionale FILT CGIL, ruolo che ha ricoperto dal 1986 al 1990.
  4. In epoca più recente (aprile 2014) l’Ing. Moretti ha lasciato il management di Ferrovie dello Stato per assumere l’incarico di amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica, nell’ambito di un complessivo cambio al vertice delle più importanti società pubbliche.

Nel momento in cui scriviamo, in verità, lo stesso Moretti risulta a capo sia del Gruppo Fs che del colosso dell’aerospazio e della difesa, in quanto il Consiglio dei Ministri non ha ancora sciolto il nodo sulla “successione” in casa Ferrovie.

CONSIDERATO CHE Nonostante la perdurante crisi economica e la consolidata abitudine di una buona rappresentanza di società pubbliche o partecipate di piangere miseria di fronte agli Enti finanziatori, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha raccolto ottimi risultati di esercizio nel corso degli ultimi anni. Anche nel primo semestre dell’esercizio 2013 il Gruppo conferma la forte crescita dei margini avviata fin dal 2008 ed il trend positivo del Risultato Netto di periodo che cresce di oltre il 50% rispetto alla performance registrata nel medesimo periodo del 2012.

Analizzando i risultati consolidati del primo semestre 2013 si osserva che i ricavi sono in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (4,120 miliardi di euro contro 4,061), mentre i costi sono in leggero aumento (3,168 miliardi di euro contro 3,130). Il risultato netto è di 278 milioni di euro nel primo semestre 2013. La rete ferroviaria gestita dal Gruppo ammonta a 16.742 km, i viaggiatori per km sono cresciuti di circa il 10% rispetto allo stesso periodo 2012 (38.291.000 contro 34.699.000). Più contenuto l’aumento sui treni di trasporto regionale: 77.621.000 nel primo semestre 2013 contro i 77.426.000 del 2012 (195.000 in più), mentre le unità di traffico (treni per km) sono diminuiti del 2% rispetto all’esercizio precedente.

Secondo quanto riportato dal Gruppo Fs nella sintesi del bilancio del primo semestre 2013,l’incremento del traffico viaggiatori deriva in parte dall’ingresso nell’area di consolidamento, da un lato della società Ataf Gestioni (la società che gestisce il trasporto pubblico su gomma a Firenze, che ha fatto registrare un incremento dei ricavi pari a 15 milioni di euro). Per contro si osserva una riduzione nei ricavi da regioni (-6 milioni di euro) dove Trenitalia, pur beneficiando delle variazioni tariffarie autorizzate da alcune Regioni, ha registrato una diminuzione di 18 milioni di euro che si aggiunge agli effetti della riduzione dei ricavi da contratti con i Lander tedeschi per Netinera (-10 milioni di euro) pur se compensata dai ricavi registrati da Ataf per 21 milioni di euro.

Ferrovie dello Stato Italiane SpA, posseduta al 100% dal Tesoro, è la “holding” del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane; la stessa indirizza e coordina le politiche e le strategie industriali delle società operative. La sua gestione è caratterizzata da elementi di tipo industriale (attività di gestione del patrimonio immobiliare) e finanziario. Elabora il Piano d’Impresa del Gruppo, regola e controlla i rapporti interni al Gruppo, gestisce i rapporti istituzionali con lo Stato e con le altre autorità istituzionali. La società, nel primo semestre dell’anno, ha registrato un risultato di periodo positivo di 135 milioni di euro con una variazione netta positiva di +78 milioni di euro rispetto all’analogo dato di Giugno 2012 (utile 57 milioni di euro). Sul risultato ha inciso, in particolare, il forte miglioramento (da +61 a +138 milioni di euro) della gestione finanziaria generato principalmente da un incremento dei dividendi, da un effetto netto positivo degli utili/perdite su cambi, da minori interessi sui prestiti obbligazionari e sui finanziamenti a medio lungo termine, compensati da minori interessi attivi per sui finanziamenti concessi.

Il Trasporto Passeggeri “Regionale” si occupa del servizio di mobilità viaggiatori in ambito locale. Nel semestre il settore ha fatto registrare un incremento dei ricavi da traffico del 4,3%, pari a 16 milioni di euro, rispetto al precedente esercizio. Tale variazione è legata principalmente all’incremento delle tariffe regionali autorizzate dalle regioni e da un leggero incremento dei volumi di traffico.

L’aumento dei volumi di traffico (viaggiatori km) è stato del +0,1% in relazione ad un aumento dell’offerta pari al +0,3% (treni km). Ricordato che, solo nell’arco degli ultimi tre mesi sono avvenuti almeno tre gravi incidenti ferroviari. L’ultimo negli scorsi giorni in Calabria, dove due convogli si sono scontrati provocando numerosi feriti, alcuni dei quali in maniera grave. Due deragliamenti sono invece avvenuti in precedenza, a causa del maltempo che imperversava sul Paese. Il treno pericolosamente uscito dai binari in Liguria è stato rimosso solo negli scorsi giorni, dopo tre settimane di notevoli disagi per i pendolari.

La nostra regione è stata protagonista nel 2009 di uno dei più drammatici incidenti ferroviari degli ultimi anni, l’esplosione di un treno merci nella stazione di Viareggio, che spazzò via un intero quartiere, provocando la morte di 32 persone. Ad oggi i rinviati a giudizio per la strage di Viareggio sono 33, tra cui lo stesso Ing. Moretti. Il processo si è aperto il 23 gennaio scorso con l’immediato rinvio determinato dalla necessità della difesa di riorganizzarsi, in quanto i capi di imputazione nei confronti dello stesso Ad del Gruppo Fs erano stati modificati, peggiorando molto la sua posizione.

Secondo i pm, infatti, Moretti sarebbe stato di fatto amministratore delegato di tutte le società collegate a Ferrovie dello Stato, sulla carta dotate di autonomia, in quanto capace di concreta ingerenza nella gestione delle attività di esse. Secondo quanto riportato dalla stampa a far cambiare idea al pubblico ministero, portandolo a inasprire il capo di imputazione, sarebbe stata la vicenda di Riccardo Antonini, ex dipendente di Rfi licenziato perché aveva prestato consulenza ai parenti delle vittime dell’incidente. Il provvedimento di risoluzione del contratto, infatti, porta la firma di Mauro Moretti. Un fatto sufficiente a gettare un’altra luce sull’intero quadro delle responsabilità.

In una audizione al Senato Moretti definì la strage di Viareggio “uno spiacevolissimo episodio”, espressione che fece infuriare i parenti delle vittime e l’intera Viareggio. Tuttavia Moretti ha sempre ribadito che l’espressione era stata decontestualizzata dalla stampa. D’altronde l’Ad del Gruppo Fs è salito più volte agli onori della cronaca per espressioni infelici nei confronti di cittadini e utenti del servizio. Nel dicembre 2009, quando la rete ferroviaria venne paralizzata dal freddo e dalle forti nevicate, costringendo migliaia di persone a passare la notte fuori casa o non andare al lavoro, Moretti consigliò a chi doveva prendere il treno di portarsi a bordo “panini e coperte”, suscitando forti polemiche.

A proposito dei pendolari, recentemente Moretti ha dichiarato alla stampa che costano troppo e che Fs non è più disposta a rimetterci per loro. Riferendosi a chi si opponeva alla realizzazione del tunnel sotterraneo dell’Alta velocità sotto la città di Firenze, invece, lo stesso Moretti parlò di “quattro fessi”. Ad oggi sui lavori della Tav a Firenze è in corso un’indagine della magistratura per corruzione, abuso d’ufficio, infiltrazioni della criminalità organizzata.

Moretti è stato inoltre duramente criticato per la razionalizzazione e il taglio dei servizi. In data 20 novembre 2009 il giornalista Gigi Riva de L’Espresso, riferendosi a un viaggio in treno da Rimini a Roma durato 15 ore, gli dedicò una lettera che terminava con queste parole: “Egregio Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, le chiedo di dimettersi. Perché nessuna azienda tratta i suoi clienti con questo assoluto disprezzo”. Chiunque abbia preso un treno regionale negli ultimi anni sa di quale odissea si tratti.

Lo stesso Presidente Enrico Rossi ne è stato vittima e testimone, riportando le cronache di numerosi viaggi sui binari della Toscana. Negli ultimi tempi il rapporto tra Trenitalia e Regioni, gli Enti incaricati della programmazione in ambito trasporti pubblici, è stato costellato da continui tagli ai servizi, tanto che alcune Regioni, a partire dalla Toscana, hanno già dichiarato “guerra” al contratto di servizio, preannunciando di voler aprire la gestione ad altri soggetti. In seguito alla presa di posizione della Regione Toscana, anche la Regione Veneto ha annunciato la volontà di non rinnovare il contratto di servizio con Trenitalia-Ferrovie dello Stato dopo la scadenza del 31 dicembre 2014. Inoltre, va tenuto conto che da uno studio recentemente pubblicato da due economisti dell’Università Bicocca di Milano, Ugo Arrigo e Giacomo Di Foggia, che mette a confronto la spesa ferroviaria italiana degli ultimi 20 anni paragonandola a quella di Regno Unito, Francia, Germania e Svezia, risulta che da quando Fs è una società per azioni (i dati si riferiscono al periodo 1991-2012), la spesa pubblica ferroviaria è stata di 207,7 miliardi di euro, senza contare la rivalutazione monetaria.

Il Regno Unito, che ha una rete della stessa lunghezza di quella italiana e medesimi volumi di traffico, ha speso nello stesso periodo meno di un terzo rispetto all’Italia: 69,3 miliardi di euro. La Germania, i cui dati completi sono disponibili solo per il decennio 2002-2012, ha speso nello stesso periodo 88 miliardi contro gli 85 italiani, ma può contare su un settore ferroviario due volte e mezzo più ampio rispetto a quello italiano. Svezia e Francia hanno investito rispettivamente il 32% e il 40% della cifra nostrana.

Al contempo in Italia sono stati costruiti 700 km di alta velocità contro i 1.200 tedeschi, i 1.300 francesi e i 1.600 della Spagna. Nello stesso periodo i passeggeri delle ferrovie italiane sono diminuiti del 16%, mentre in Germania sono cresciuti del 39%, in Francia del 45%, in Gran Bretagna dell’83% e in Svezia addirittura del 93%. Ma il dato più significativo riguarda la componente ferroviaria del debito pubblico italiano. Secondo lo studio citato parliamo di una “fetta” del 20% del debito stesso, pari a 388 miliardi di euro (interessi compresi), quasi un quarto del nostro Pil. Se avessimo speso quanto la media degli altri Paesi europei presi in esame, il nostro debito pubblico sarebbe oggi inferiore di 259 miliardi di euro, pari al 16% del Pil, e risparmieremmo ogni anno tra gli 11 e i 12 miliardi di euro di interessi.

Ora, preso atto che il trasferimento dell’Ing. Moretti dal Gruppo Fs a Finmeccanica è stato vissuto con sgomento dai parenti delle vittime della Strage di Viareggio, nonché dall’opinione pubblica nel suo complesso. Solo poche settimane prima della nuova nomina, infatti, Mauro Moretti si era reso protagonista di una sfortunata polemica in merito ai compensi dei manager di Stato, affermando che, in caso di decurtazione dell’indennità, avrebbe abbandonato l’incarico. In qualità di ad del Gruppo Fs, Mauro Moretti percepiva un’indennità pari a 850mila euro l’anno. Assumendo la carica di ad e direttore generale di Finmeccanica l’Ingegnere ha “accettato” il compenso concordato dal suo predecessore, fissato in 920mila euro annui di quota “fissa” più altri 160mila euro di quota “variabile”.

Nonostante ciò, Moretti continua a predicare il “rigore francescano” in Finmeccanica, come lo fece all’epoca dell’ascesa al vertice di Fs, giudicando “esagerate” le retribuzioni dei dirigenti e ha già promesso di mettere “a dieta” le società che costituiscono il gruppo. Alla luce di quanto premesso, come ha già fatto il Consigliere della Regione Toscana, Gabriele Chiurli, i consiglieri regionali neoletti che hanno a cuore il bene comune dovrebbero attivarsi con ogni strumento nella propria disponibilità ad impegnare i propri Consigli regionali per chiedere le dimissioni dell’Amministratore Delegato e Direttore generale di Finmeccanica Mauro Moretti.

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