Monti alla Camera dei Lord: ‘Italia salva senza la Troika’

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12 febbr – L’ex premier Mario Monti si è collegato in video-conferenza con la Camera dei Lord in veste di ‘testimone’. La House of Lords European Union Select Committee sta conducendo un’indagine sulla crisi dell’area euro. Oltre al Professore è stato ascoltato Erkki Liikanen, governatore della Banca Centrale finlandese.

Ecco una selezione delle dichiarazioni di Mario Monti

“Quando Barroso dice che il 2014 sarà l’anno della svolta spero che abbia ragione. Il peggio è passato, vedi la crisi in Grecia, e su questo sono d’accordo”.

“Draghi dice che è troppo presto per cantare vittoria. La mia interpretazione è che sia troppo presto per disarmare l’arsenale. Sull’unione bancaria ad esempio non ci siamo ancora”.

“L’Italia non aveva bisogno della Troika, poteva farcela con le sue forze e credo che questo sia accaduto”.

“Il Parlamento europeo ha sorpreso molti, di certo ha sorpreso me, nella sua gestione della crisi. Se il fiscal compact non può essere rimaneggiato tanto facilmente è anche grazie al Parlamento europeo, che ha così dimostrato di non essere per nulla un’istituzione irresponsabile”.

“La disoccupazione giovanile è la piaga numero uno”.

“Le riforme strutturali ormai sono una formula quasi vuota. Questo significa riforma del mercato del lavoro e in paesi come l’Italia i salari dovrebbero essere legati alla contrattazione regionale; poi ci vuole più competizione per prodotti e servizi ma anche un pacchetto coerente di misure contro la corruzione e su questo in Italia siamo molto concentrati”.

“Non c’era molta scelta: se l’Italia fosse fallita tutta l’Eurozona sarebbe stata a rischio. Con una dura transizione siamo l’unica nazione nel sud Europa a non avere avuto la Troika e siamo usciti dalla procedura di deficit eccessivo. Per esempio ci sono ancora Francia, Belgio e Olanda. La riforma delle pensioni è stata poi strutturale, comprensiva. Il sistema italiano è ora uno dei più sostenibili, secondo alcuni ultimi studi. La sensazione che l’Italia sia instabile spero venga rivista presto”.

“La Banca Centrale Europea è capace di adattarsi all’interno del suo stesso mandato, nel rispetto della sua indipendenza. Non c’è motivo di cambiare il mandato. Sono contrario all’introduzione dell’espressione “crescita” nel suo statuto. I leader infatti potrebbero sfruttare questa frase nei confronti dell’opinione pubblica. Meglio lasciare le politiche di crescita agli stati membri”.

“Per quanto riguarda la stabilità finanziaria le prospettive sono buone perché sono state prese misure sulle banche e sulla disciplina fiscale. Per l’economia reale bisogna invece fare ancora molto. Ci sono luci in Portogallo, Irlanda e persino in Grecia. Ma ci vogliono politiche di crescita più forti, riforme strutturali in alcuni paesi membri ma anche misure da parte dell’Ue, tenendo sicuramente d’occhio l’inflazione”. ansa

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