23 genn – Il sindaco Achille Variati è stato molto chiaro sul caso nomadi e bollette, un tema che da alcuni giorni sta tenendo banco tra le fila della politica cittadina: «Segnaleremo i finti poveri alla guardia di finanza – ha ribadito ieri – e chi non accetterà di svolgere lavori socialmente utili non vedrà un euro e nei casi di false dichiarazioni porteremo mamme e figli all’albergo cittadino».
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«Ma come è possibile? – si chiede Davide Casadio, presidente dell’associazione Sinti italiani in viaggio per il diritto e la cultura -. Il sindaco Variati non può obbligare nessuno a lavorare, tantomeno un nomade».
Per cui pagare le bollette in cambio di lavori socialmente utili è una condizione che viene rispedita al mittente?
«Direi di sì, ma questo concetto vale per tutti. Nessuno può essere obbligato a lavorare, nemmeno un nomade. E anche per quanto riguarda il volontariato: o lo si fa perché si crede in un’idea, in un principio, altrimenti che senso ha?».
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