Braccialetto elettronico a 2 nomadi che lasciano il carcere con figlie neonate

bracc18 GENN – Potranno presto lasciare il Buoncammino di Cagliari due bimbe di 50 e 52 giorni ospiti del carcere insieme alle mamme detenute. E’ stata avviata infatti la procedura per applicare il braccialetto elettronico alle due mamme. Ne dà notizia Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che “dopo il pronunciamento del Pm Gilberto Ganassi sono in corso gli accertamenti per verificare se il luogo di dimora delle due giovani donne è compatibile con il sistema di controllo a distanza. Ciò permetterà alle neonate, ormai in cella da quasi un mese, di lasciare la cella e alle madri di scontare la pena detentiva in modo meno afflittivo”.

Le due giovani mamme di 24 e 31 anni, difese dall’avv. Rossana Palmas, sono state condannate a due anni e due mesi per tentato furto. “Si potrà quindi porre fine – auspica la presidente di SdR – a una presenza vissuta con particolare apprensione dai Medici e dalle Agenti della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale che,non solo devono costantemente monitorare mamme e bambine, ma fare fronte anche al disagio che creature così piccole, facilmente soggette al pianto, determinano nella sezione. In queste circostanze, inoltre, è anche indispensabile il supporto psicologico per le neo mamme, che potrebbero facilmente cadere vittime della depressione post partum“.

“Occorre però verificare se il Campo Nomadi di Roma, dove una delle due donne ha la residenza, è idoneo relativamente alla copertura di ricezione dei segnali e se l’apparecchiatura può essere istallata con facilità”, dice Caligaris. Più semplici le verifiche a Macomer (Nuoro) dove invece risiede stabilmente l’altra donna, madre di altri quattro bambini. “La speranza è che i tempi di verifica siano brevi, soprattutto per non costringere le piccole a permanere dietro alle sbarre. Resta però ancora irrisolto il problema di dotare l’isola di una struttura alternativa al carcere ma idonea – conclude Caligaris – ad accogliere bambini che vengono condannati insieme alle loro madri”.  ADNKRONS

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