Terra dei fuochi, Lorenzin: 50 mln di euro per uno screening sanitario di massa

lorenzin14 genn – Nella Terra dei fuochi partirà “il primo screening sanitario di massa”, un intervento deciso anche perché “bisogna dare sicurezza e tranquillità alla popolazione”, come ha sottolineato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il decreto sulle emergenze ambientali e industriali, che si occupa quindi in particolare delle aree inquinate tra Napoli e Caserta e di Taranto e l’Ilva, ha avviato il suo iter in aula a Montecitorio, e uno degli emendamenti approvati prevede uno screening sanitario gratuito per gli abitanti delle aree inquinate. Nelle aree della Campania, la cosiddetta terra dei fuochi, e la Puglia, comuni di Taranto e Statte, gli esami diagnostici saranno gratuiti e l’emendamento, approvato in commissione ambiente, mette per questo a disposizione 50 milioni per il biennio 2014-2015.

“Abbiamo deciso di fare qualcosa subito – ha spiegato oggi a Baobab su Radio1 Rai il ministro Lorenzin – perché ci fosse un’azione a tutela della salute, della sicurezza agroalimentare e di contrasto all’illegalita, un’azione che comprendesse tutti questi aspetti”, e per questo “tutti i ministeri coinvolti hanno dato il loro contributo”. Oltre all’attività di prevenzione in sè, ha sottolineato il ministro è infatti “anche necessario dare certezze e tranquillità alle popolazioni coinvolte”. Quindi “investiremo su uno screening sanitario di massa ed è la prima volta che avviene in Italia, 50 milioni di euro per fare lo screening, per fare quegli esami che ci permettono di fare una diagnosi dello stato di salute della popolazione e che saranno gratuiti,esenti da ticket”.

Per quanto riguarda la Terra dei Fuochi l’Istituto superiore di Sanità e la Regione Campania – ha spiegato Lorenzin – stanno lavorando per stabilire gli obiettivi dello screening, le modalità e i percorsi anche attraverso i medici di medicina generale.

“Bisogna dare sicurezza”, ha sottolineato il ministro, ricordando che l’idea è nata da un incontro con i medici di medicina generale dei territori coinvolti, che lavorano sul campo e hanno rappresentato al ministro “la paura dei cittadini” ai quali “bisogna dare una risposta forte”.

“A Taranto – ha spiegato Lorenzin – la situazione da una parte è più semplice perché sappiamo già il livello di inquinamento, gli agenti inquinanti e quindi quali malattie cercare”.

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