Caso Lusi, Corte dei Conti: ”Dovrà risarcire oltre 22 milioni di euro”

lusi30 dic – La sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti ha condannato l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi al “risarcimento del danno erariale a favore dello Stato, e per esso del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nella misura di 22.810.200 di euro”. E’ quanto si legge nella sentenza depositata. Lusi era stato infatti citato in giudizio dalla procura regionale presso la sezione giurisdizionale per la Regione Lazio della Corte dei Conti per rispondere del danno erariale per illecita gestione, in qualità di tesoriere, dei fondi ricevuti dal partito ”Democrazia è Libertà-La Margherita” a titolo di rimborso per le spese elettorali dei partiti politici.

“A tale somma – stabilisce la Corte dei Conti – dovranno essere aggiunti rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat e gli interessi legali decorrenti dal deposito della sentenza fino al soddisfo”.

La sezione giurisdizionale per la Regione Lazio della Corte dei Conti dichiara inoltre “la non rilevanza” nell’ambito del procedimento relativo al caso Lusi della questione di legittimità costituzionale sollevata dal procuratore regionale Angelo Raffaele De Dominicis contro le leggi-provvedimenti che hanno negli anni di fatto reintrodotto il finanziamento pubblico ai partiti.

Pur “condividendo l’ispirazione di fondo della sollevata questione di legittimità costituzionale”, e ricordando di aver da tempo denunciato “l’incoerenza della normativa” sul finanziamento ai partiti, chiedendo “modifiche correttive” al meccanismo dei rimborsi che incide “in maniera rilevante e irragionevole sulle casse dello Stato”, il collegio valuta tuttavia che la questione sollevata non è rilevante ai fini del procedimento contabile nei confronti di Lusi tanto da giustificare “la rimessione alla Corte costituzionale”.

“Fallisce il tentativo di Lusi di ottenere uno ‘sconto’ dalla Corte dei Conti” dichiara in una nota l’Ufficio stampa della Margherita. “Resta fermo – continua la nota – che la sede fondamentale per l’ottenimento della giustizia dai ladrocini e dalle calunnie dell’ex tesoriere è quella penale e, successivamente, quella civile. Confermiamo che la Margherita continua a perseguire l’ex tesoriere, i suoi complici e familiari in ogni sede con l’obiettivo, già stabilito, di donare tutto il maltolto allo Stato italiano”.

“Va anche ricordata la lunga serie di successi finora ottenuti dalla Margherita, incluso il sequestro dei beni della moglie di Lusi. Il prossimo impegno riguarda il recupero del “tesoro trafugato” in Canada fino all’ultimo euro e al completo accertamento della verità”, conclude la nota

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