Putin chiarisce: l’aministia non e’ legata ne’ a Pussy Riot ne’ a Greenpeace

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19 dic. – L’amnistia per le Pussy Riot non comporta una revisione della sentenza. A chiarirlo e’ stato il presidente russo, Vladimir Putin, nella conferenza stampa annuale a Mosca. “Non si tratta di una revisione della sentenza, e’ una decisione piu’ generale, legata all’amnistia, nella quale rientrano anche loro”, ha sottolineato il leader del Cremlino. “Questa amnistia non e’ legata ne’ a Greenpeace, ne’ con questo gruppo”, ha spiegato riferendosi ai 30 ecologisti, incriminati per la protesta contro le trivellazioni nell’Artico, e alle attiviste delle Pussy Riot.

Parlando delle due ragazze in carcere, Nadia Tolokonnikova e Maria Aliokhina, Putin ha dichiarato di “essere dispiaciuto per loro non perche’ si trovano in detenzione, sebbene in questo non ci sia nulla di buono, ma perche’ sono arrivate a un comportamento scioccante, a mio avviso, umiliante della dignita’ delle donne”. Le Pussy Riot sono state condannate per “teppismo motivato da odio religioso” a due anni di colonia penale per la loro performance anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. (AGI)

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