14 nov – Un cittadino nigeriano, Donald Nwajiobi, è stato fermato dalla polizia nell’ambito delle indagini sull’omicidio della 60enne Caterina Susca, strangolata l’11 novembre scorso nella sua casa di Torre a Mare, a sud di Bari.
A mettere gli investigatori sulle tracce di un possibile responsabile straniero e’ stata una fotografia eseguita con un telefonino, scattata da un vicino di casa della donna, che aveva notato un uomo di colore allontanarsi repentinamente dal complesso residenziale dove e’ avvenuto il delitto. La vittima, trovata legata ad una gamba di un tavolo e con una busta di plastica infilata sulla testa, era anche stata picchiata brutalmente, riportando la frattura del setto nasale.
Secondo quanto accertato fino a questo momento, il decesso della sessantenne sarebbe stato provocato da una serie di cause: le percosse subite nel corso dell’aggressione, il soffocamento con una busta di plastica calata sulla testa e lo strangolamento con una sciarpa. Il nigeriano, che vive a Bari ma risulta senza fissa dimora, avrebbe dichiarato di aver agito da solo. Tuttavia gli investigatori intendono verificare se vi siano stati dei complici.
L’IDENTITA’ – Si tratta di un ragazzo che da poco ha compiuto 18 anni, regolarmente residente in Italia: è accusato di omicidio e ha già confessato. La squadra mobile ha ricostruito la dinamica del delitto, ma – secondo fonti investigative – «rimangono alcuni dettagli da chiarire».
Nell’inchiesta è anche indagato a piede libero un 30enne ghanese trattenuto per accertamenti per 24 ore in questura e rilasciato martedì sera: a quanto pare sarebbe del tutto estraneo ai fatti