Disabile svedese non riesce a salire e blocca il treno per protesta: denunciato

disabili9 nov – CALALZO DI CADORE (Belluno) — Ha discusso sempre più animatamente col capotreno per quasi 10 minuti e si è dato per vinto soltanto pochi secondi prima dell’orario della partenza. Almeno in apparenza. Le porte infatti si son chiuse, il capotreno da dato il via al convoglio ma, con un gesto che vale più di tante parole, l’uomo è saettato con la carrozzina in testa al treno, agganciandosi con entrambe le mani alla maniglia di uno dei portelloni. Di pieno proposito, sotto gli occhi esterrefatti del capotreno, che di colpo ha dovuto invertire il segnale in un disperato stop. Così un 44enne svedese disabile, in visita nei giorni scorsi sulle belle Dolomiti Bellunesi, ha vinto venerdì pomeriggio in stazione a Calalzo di Cadore la sua personale sfida contro l’accessibilità dei mezzi di trasporto italiani.

Un gesto forte, caparbio, messo in atto di pieno impeto senza staccare per un solo attimo gli occhi da quelli del capotreno. Per ben 37 minuti, tanto è rimasto aggrappato alla maniglia del treno 5753 non attrezzato per disabili in partenza alle 15.06 per Conegliano. Fino all’arrivo della polizia ferroviaria, che con un po’ più di sapiente dialogo rispetto all’agguerrito capotreno, lo ha convinto a mollare la presa e lasciar partire il treno.

Nel frattempo, tutto attorno all’uomo si è via via formato un nutrito capannello di viaggiatori, che invece di infuriarsi per il crescente ritardo, quasi faceva il tifo per l’intrepido 44enne. Difficile capire quali parole siano volate tra lui e il capotreno, quel che è certo è che il convoglio non era attrezzato per farlo salire a bordo e da lì si è innescata la discussione con il capotreno fino al coraggioso epilogo finale. Gli agenti sono stati costretti a segnalare il fatto in Procura, con una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Molto ben digerita però dal 44enne, che dopo varie strette di mano è salito a bordo del treno (attrezzato) successivo, alle 16.22, questa volta sì, servito e riverito dal personale di Trenitalia.

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