
24 ott â  âLâantimafia? Un business. La trattativa Stato-mafia? Una pagliacciata. Delegittimare lo Stato? Unâazione criminaleâ. Parola del âCapitano Ultimoâ, alias Sergio De Caprio, 52 anni, lâuomo che il 15 gennaio di 20 anni fa arrestoâ Totoâ Riina e che nel frattempo eâ diventato colonnello dei carabinieri e vicecomandante del Noe, Nucleo Operativo Ecologico.
In unâintervista esclusiva a âPanoramaâ non risparmia critiche a chi, in nome della lotta alla mafia, ha voluto costruirsi una carriera. Lâufficiale dellâArma sostiene che âlâipotesi di una trattativa tra Stato e mafia eâ una pagliacciata e che chi rompe il fronte della lotta alla criminalitaâ organizzata fa soltanto il gioco dei bossâ.
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Quanto al suo ex capo Mario Mori, accusato di essere complice della mafia, dice: âA Mori va tutta la mia solidarietaâ. Anche percheâ la lotta alla mafia non la fanno Giovanni Brusca e i collaboratori di giustizia, ma le persone oneste, i carabinieri, i poliziotti che ogni giorno stanno sulla strada e collaborano con i bravi magistratiâ. E aggiunge: âLa giustizia la fanno le persone e mi sembra che parecchie persone da diversi anni facciano carriera agitando il suo nome (Mori, ndr) e usando la loro funzione pubblica per fare politica, scrivere libri, partecipare a convegni, organizzare spettacoli: tutto cioâ eâ gravissimo e non eâ persecuzione, ma eversioneâ.
Un ricordo infine per Giovanni Falcone che ânegli anni Ottanta, in solitudine e tra mille ostacoli, portava avanti una bella battaglia di civiltaâ, di dignitaâ e di giustizia. Ma le cose poi sono cambiate: âTanti suoi colleghi lo odiavano e lo hanno distrutto come uomo e come magistrato. Lo hanno sovraesposto. Lo hanno indicato come bersaglio alla mafia. E Totoâ Riina ha saputo colpire. In questo senso, si possono considerare i mandanti morali della strage di Capaciâ, conclude il Capitano Ultimo. (Adnkronos)
