Antimafia, Bindi: non mi dimetto per rispetto di chi mi ha votata

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22 ott. – “Non posso non rispettare le 25 persone che mi hanno votato”. Cosi’ Rosy Bindi ha replicato alla richiesta di dimettersi da presidente dell’Antimafia arrivata dal Pdl. “So che devo essere la presidente di tutti, ma non lo posso fare se non mi riconoscono come tale”, ha aggiunto rispondendo ai cronisti alla Camera.

Ora “mi auguro che si creino le condizioni per lavorare”, ha aggiunto. Formalmente la commissione puo’ iniziare le sedute anche senza il Popolo della Liberta’, ma “vorrei cominciare il giorno in cui il Pdl mi indica il capogruppo in commissione”, ha chiarito .

– “Ringrazio i commissari che mi hanno espresso fiducia. Credo che con l’elezione di tutta la presidenza della commissione Antimafia abbiamo espresso un gruppo che puo’ combattere bene la mafia nel nostro Paese”.
“Io mi adoperero’, sara’ mio impegno, a ricucire lo strappo di oggi”, ha aggiunto parlando con i giornalisti alla Camera, facendo riferimento alle proteste del Pdl, che non ha partecipato all’elezione del presidente della commissione bicamerale. “Sono sicura”, ha aggiunto Bindi, “che tutta la commissione vorra’ lavorare in questo senso”.

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Dal Pdl arriva la richiesta di dimissioni di Rosy Bindi dalla presidenza dell’Antimafia. “Se avesse un minimo di senso delle istituzioni l’onorevole Rosy Bindi si dovrebbe dimettere immediatamente dalla presidenza della Commissione parlamentare Antimafia: un ruolo così delicato non può essere appannaggio di una sola parte politica”, ha affermato il presidente dei deputati Renato Brunetta.

“Dopo l’incidente di oggi, causato dall’irresponsabilità del Partito democratico, la collega Bindi – ha aggiunto – non rappresenta tutta la Commissione che dovrebbe presiedere. L’atteggiamento del Pd è stato ancora una volta incomprensibile. Le istituzioni dovrebbero essere luogo di incontro, di dialogo e di sintesi tra le diverse forze politiche. Quando una di queste si intestardisce e si trincera dietro ad una posizione preconcetta e irremovibile viene meno il sano confronto che sarebbe auspicabile fosse il sale della democrazia in Parlamento e ancor di più tra alleati di una grande coalizione di governo.

“Ci aspettiamo dal Pd e da Rosy Bindi un passo indietro, un segno di distensione e di responsabilità”, ha concluso Brunetta.

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