10 ott – Il famoso «shutdown» americano, come ha ben spiegato La Nuova Bussola Quotidiana, non è affatto n’apocalisse ma solo la chiusura temporanea di servizi non proprio essenziali per gli americani: musei, biblioteche, la Statua della Libertà. Non essendo stato approvato il bilancio federale, i servizi federali sono solo sospesi. Punto.
Ora, avvisa «The Daily Caller» online che un servizio federale è anche quello dei cappellani militari, i quali, se cattolici, non potranno dire messa nelle varie basi americane sparse nel mondo. Neppure gratis. E, se insisteranno, saranno passibili di arresto.
Lo ha riferito John Schlageter, «general counsel» dell’Arcidiocesi per i Servizi Militari Usa: «Durante lo shutdown è illegale per loro esercitare il ministero nelle basi e rischiano l’arresto se provano a farlo». Già: sono considerati per legge impiegati federali. A essere precisi, tuttavia, ciò non vale per i cappellani inquadrati nell’esercito come ufficiali (è stato chiarito che i militari riceveranno regolarmente il soldo) ma solo per quelli «civili». Infatti, data la carenza di cappellani cattolici, in non poche basi a dir messa vengono degli «esterni» come «contractors». Questi sono colpiti dallo shutdown.
Il che significa che, se non si trova una gabola e lo shutdown persiste, la domenica niente messa per i militari cattolici di chissà quante installazioni americane. […]