Mafia: assolto il senatore del Pdl Antonio D’Ali’

dali30 set. – Il Gup di Palermo Giancluca Francolini ha assolto il senatore del Pdl, Antonio D’Ali’, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, per i fatti successivi al 1994 e ha dichirato la prescrizione per quelli precedenti. I Pm Paolo Guido e Andrea Tarondo hanno chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi. La sentenza e’ stata emessa col rito abbreviato.
Secondo i Pm, il senatore, che e’ stato sottosegretario al ministro dell’Interno, avrebbe cercato di far trasferire il prefetto di Trapani, Fulvio Sodano, che aveva sventato un tentativo della mafia di riapproriarsi occultamente della “Calcestruzzi ericina”, sequestrata al boss Francesco Virga.
Inoltre, il politico si sarebbe adoperato perche’ un immobile di San Vito Lo Capo, di proprieta’ di un imprenditore ritenuto vicino a Cosa nostra venisse affittato come caserma dei carabinieri. Gli stessi Pm in precedenza avevano chiesto per due volte l’archiviazione del procedimento. I difensori di D’Ali’, gli avvocati Gino Bosco e Stefano Pellegrino, avevano chiesto l’assoluzione del senatore “perche’ il fatto non sussiste”. Secondo i legali, la stessa Dda di Palermo aveva riconosciuto che “nessuna condotta concreta, effettiva e fattuale agevolatrice dell’associazione mafiosa” e’ stata accertata a carico di D’Ali’. Dunque, era la linea dei difensori che ha trovato ascolto nella decisione del Gup, “considerata la documentazione da noi prodotta rispetto alle generiche contestazioni mosse, oggi ci saremmo attesi una coerente richiesta di assoluzione, tenuto anche conto degli indirizzi certi della giurisprudenza consolidata negli anni sul tipo di reato ipotizzato”.

La sentenza era inizialmente prevista per lunedi’ scorso, ma in quella data, riesta del Pm, il Gup aveva riaperto il dibattito per ascoltare il sacerdote Nino Treppiedi, ex economo della Curia di Trapani, che aveva fatto dichiarazioni circa presunti contatti tra D’Ali’ ed esponenti della mafia Trapanese. Stamattina i Pm avevano chiesto di ascoltare di nuovo il prete perche’ riferisse sulle minacce che ha dichiarato di aver ricevuto due giorni prima di testimoniare contro D’Ali. Il Gup aveva respinto la richiesta e aveva detto no anche all’aquisizione dei verbali di don Treppiedi. (AGI) .

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