Pesaro, 5 Settembre 2013 – E’ successo tutto il 18 aprile scorso, a Ginestreto nella provincia di Pesaro, dove nelle case popolari dell’Erap, vivono Kapya Kyenge e Aferdita Bquiri, presa a pugni e ingiuriata , dalla Kyenge.
La Kyenge, avrebbe aggredito l’albanese sferrandole un pugno al collo e l’avrebbe ingiuriata con gli appellativi di troia e puttana, oltre a: “io ti ammazzo”. E non poteva mancare: “…ho le spalle coperte, mia sorella è in Parlamento“.
Aferdita Bquiri, si fece accompagnare al pronto soccorso, e i medici le riscontrarono lesioni personali con prognosi di cinque giorni. Secondo il racconto della querelante, ci sarebbe stato anche un riferimento non certo gentile alla sua nazione d’origine, l’Albania. La presunta vittima dell’aggressione sia fisica che morale ha atteso un mese e poi ha presentato querela per lesioni, minacce ed ingiurie.
Aferdita Bquiri, la querelante ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo e che intende perseguire la Kyenge fino a vederla condannare per quell’aggressione che dice di aver subìto. Il referto medico testimonia che il colpo è stato sferrato al collo della donna albanese.
La Kyenge, che fa la commessa in un supermercato e arrotonda lo stipendio facendo la sarta, nel maggio del 2008, salì alla ribalta cittadina dopo aver chiesto aiuto alla Lega Nord per entrare nella casa assegnatele dall’Erap in quel momento occupato abusivamente da una famiglia marocchina.
La Procura della Repubblica ha disposto la citazione a giudizio davanti al giudice di pace con richiesta di fissazione dell’udienza.