Datagate: “spiati Brasile e Messico”, ira di Brasilia contro gli Usa

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2 set. – Si apre un nuovo fronte sul programma di spionaggio della National Security Agency statunitense, dopo che la tv brasiliana Globo ha riferito che gli americani spiavano il presidente del Brasile, Dilma Rousseff, e quello del Messico, Enrique Pena Nieto. Il governo brasiliano ha convocato per protesta l’ambasciatore Usa, Thomas Shannon, per “chiedere spiegazioni” sulle accuse.

“Se questi fatti si rivelassero veri, sarebbe inaccettabile e lo si potrebbe definire un attacco alla nostra sovranita’ nazionale”, ha avvertito il ministro della Giustizia brasiliano, Jose’ Eduardo Cardozo. A denunciare lo spionaggio ai danni della Rousseff e di Pena Nieto e’ stato Glenn Greenwald, editorialista residente a Rio de Janeiro del Guardian, il giornale inglese che ha ottenuto copia dei file riservati dalla talpa della Nsa, Edward Snowden. In particolare la Nsa avrebbe intercettato le comunicazioni tra il presidente brasiliano e i suoi principali consiglieri.

Durante la trasmissione “Fantastico” su Globo, Greenwald ha anche mostrato un documento risalente al giugno 2012 con messaggi scritti e registrati con cui Pena Nieto, all’epoca solo un candidato, anticipava chi avrebbe nominato ministro se fosse stato eletto presidente. Secondo Globo, la Rousseff, attesa per ottobre in visita a Washington, ha riunito nei giorni scorsi i suoi collaboratori per discutere dello spionaggio della Nsa. Il ministro della Giustizia Cardozo ne avrebbe anche parlato in un incontro con il vicepresidente americano, Joe Biden .

Il ministero degli esteri del Messico ha convocato l’ambasciatore degli Stati Uniti e chiede un’inchiesta dopo la diffusione di nuove denunce di spionaggio da parte statunitense in America Latina. Spionaggio che avrebbe incluso le comunicazioni dei presidenti di Messico, Enrique Pena Nieto, e Brasile, Dilma Rousseff. Nelle ore precedenti Brasilia aveva compiuto una mossa analoga, protestando con veemenza nei confronti di Washington.

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