Germania, Francia e GB: tutti fuori dall’UE (o dall’euro)

euro22 lug – Nulla vieta che di qui a poco si arrivi a un asse Franco Tedesco contro l’euro, appoggiato (e con gioia) dall’Italia. Da tempo le insofferenze all’interno non solo della moneta unica ma dell’intera Unione Europea, con i continui disaccordi sempre più evidenti in ogni occasione, hanno riempito le cronache finanziarie degli ultimi mesi e portato, nel concreto, a una situazione di stallo che impedisce riforme radicali del sistema.

Lo “spettro” delle elezioni in Germania, con il fronte di quella famosa “Alternativa per la Germania” si fa sempre più pesante e concreto, con le possibilità (o le speranze) di non vedere più la Merkel dettare legge in Europa e tenere sotto scacco intere Cancellerie. Ma non è solo da Berlino che partono i disagi, infatti la capitale tedesca è solo l’ultimo anello di una lunga catena che strige (e soffoca) tutta l’Europa.

Tralasciando i casi limite di Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Cipro (una lista che si allunga sempre di più rendendo i casi limite ormai all’ordine del giorno) si può partire direttamente dall’ultimo episodio, quello dell’ex ministro delle finanze tedesco che, resosi conto (con un ripensamento per molti tragicamente tardivo) dell’assoluta ingestibilità della moneta unica, ha affermato che allo stato dei fatti l’unica cosa da fare è cancellarla.

E subito, o per lo meno prima che ci si renda conto, cosa che i tedeschi, come anche i francesi, non hanno fatto, del futuro di guerra non solo monetaria che li attende. Spinti alla miseria, i paesi dell’Europa meridionale presto si coalizzeranno contro i più ricchi. E potrebbe essere l’inizio della fine.
E già il malcontento serpeggia in giro per la stessa Berlino la cui popolazione è accomunata dallo scontento. Ma uno scontento di due tipi diversi: c’è chi si lamenta del fatto di dover pagare per aiutare i paesi indietro e in difficoltà e chi si lamenta che la moneta unica è in realtà una zavorra per l’economia tedesca che sta risentendo della debolezza diffusa e che, basandosi sull’export, rischia di uccidere il mercato dei propri clienti.

In tutto questo anche il ministro francese Moscovici, dopo aver decretato, in maniera unilaterale, la fine delle politiche di austerità, si avvia a inaugurare un periodo di rapporti diplomatici “freddi” con la Germania, magari in attesa, chissà, di un cambio della guardia al parlamento tedesco.

A completare il quadro, arriva Londra che, pur se fuori dall’euro, si lamenta sempre di più delle restrizioni e degli obblighi imposti dall’Ue. Per questo motivo Nigel Lawson, ex Cancelliere dello Scacchiere sotto Margaret Thatcher nel 1980, ha dichiarato che ormai l’Europa è una istituzione scaduta di cui la Gran Bretagna farà bene a liberarsi, soprattutto perchè la natura stessa dell’unione è cambiata proprio a causa dell’entrata in scena della moneta unica che ha mutato i rapporti interni tra le varie nazioni, ora improntate a uno scontro continuo e a un campanilismo esacerbato anche peggiore di prima. trend-online

 

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3 thoughts on “Germania, Francia e GB: tutti fuori dall’UE (o dall’euro)

  1. La Gb come al solito predica bene e razzola ma, sono contro la zona euro, però la Bank of England detiene le azioni Bce per incamerare denaro tramite il signoraggio bancario, pur non facendo parte dell’eurozona stessa..Paraculi loro, e stolti i governi europei che lo permettono.Comunque fuori dall’eurozona e riacquistare la sovranità monetaria.

  2. Speriamo di uscite completamente dall’euro in tutti i sensi, l’Italia è una grande nazione e sono certo che se lo Stato aiuta chi lavora riusciremo a tornare a galla….

    1. Caro Massimo forse l’Italia ERA una grande ora è una discarica IN TUTTI I SENSI:

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