FiRenzi: ‘In privato tutti mi dicono, ti facciamo fare il candidato premier, poi pero’…’

Il sindaco Matteo Renzi nel corso del suo intervento a Pitti Uomo. Firenze,19 giugno 2013.<br />
ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTIFirenze 2 luglio 2013 – “In privato tutti mi dicono: Matteo, stai buono, ti facciamo fare il candidato premier. Stai buono, che poi tocca a te. Insomma: un bambino bizzoso cui si promette la caramella se non piange. Signori, conosco il giochino: i capicorrente romani prediligono lo sport del tiro al piccione. E io sinceramente non ho molta voglia di fare il piccione”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua e-news.

Il Pd deve affrontare i problemi degli italiani, non giocare con le alchimie delle regole (che peraltro ci sono già, basta applicarle!)”. Lo scrive il sindaco di Firenze Matteo Renzi nella sua e-news. “Ho chiesto al ‘traghettatore’ Epifani di fissare la data del congresso – continua – Non ho ricevuto per il momento nessuna risposta, ma so che a Roma hanno fatto una commissione. Vorrà dire che noi aspetteremo la fine dei lavori”. “Il Partito Democratico che vorrei, chiunque ne sarà leader, è un partito aperto, coraggioso, che accoglie le persone senza respingerle ai seggi – aggiunge Renzi – che ha il coraggio di andare controcorrente e contro le correnti. Io vorrei un Pd capace di vincere. Il Pd delle correnti non riesce a vincere al massimo può partecipare. Credo che il futuro ci raggiungerà presto e che dobbiamo farci trovare pronti. Quello che faremo, sia che ci candidiamo sia che non ci candidiamo, lo faremo come sempre senza chiedere il permesso ai capicorrente”.

“Faccio un appello ai dirigenti del Pd: non preoccupatevi delle mie mosse, datevi voi una mossa. C’é un Paese, fuori dalle nostre stanze, che aspetta parole di proposta, parole di speranza. Non perdiamo (anche) questa occasione, vi prego”. Così Matteo Renzi nella sua E-news.

D’ALEMA, REGOLE NON POSSONO ESSERE AD USO RENZI – “Lo Statuto del partito lo abbiamo derogato per Renzi: non vorrei che Renzi, quando bisogna derogare per Renzi bisogna derogare, quando non bisogna derogare per Renzi non bisogna derogare…mica possiamo sempre usare le regole per Renzi!”. Così Massimo D’Alema, sulla questione della leadership del Pd e della candidatura a premier. “Sono del parere che noi abbiamo bisogno di un segretario del partito” ha continuato D’Alema parlando con i giornalisti ad Ancona, a margine di un incontro pubblico sulla figura di Enrico Berlinguer. “Poi al momento opportuno, quando ci saranno le elezioni, ci saranno le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato premier. Non conosco nessun partito al mondo che faccia le primarie per il candidato premier quando non ci sono le elezioni. Sarebbe una stravaganza assoluta”. “Dobbiamo fare un congresso e scegliere un segretario del partito”. Lo Statuto del Pd, ha detto ancora, “lo abbiamo derogato per Renzi. E dal momento in cui Bersani ha messo in palio la cosa, da quel momento in poi la regola è finita. E’ successo una volta, chiunque può avere diritto la prossima volta di chiederlo. Questo discorso è un discorso già concluso a mio giudizio”. Ai giornalisti che insistevano con domande sulle candidature alla segreteria, D’Alema ha risposto: “non sappiamo ancora cosa farà Renzi, le ‘lizze’ sono cose dei giornali allo stato dei fatti, cui io do un credito molto relativo. Ci sarà il congresso, con le regole del congresso. C’é un comitato per definirle, e noi ci atterremo alle regole. Io sono un militante di base, non faccio parte di nessun comitato”.

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