Roma, immigrati di seconda generazione: “Noi discriminati”

quiroma

ROMA – “Noi non facciamo parte di questa città: noi siamo questa città”. È quanto si legge in una lettera aperta del neonato movimento ‘QuestaèRoma’, protagonista oggi di un flash mob a Piazza della Rotonda di fronte al Pantheon per attirare l’attenzione verso i temi delle nuove generazioni.

“Oggi siamo qui, in questa piazza a presentarci alla nostra città e per dare vita ad un nuovo capitolo nella storia della conquista dei diritti, dell’uguaglianza- si legge nella nota- Un nuovo capitolo in cui tutti, nuovi romani, romani sin dalla nascita e romani per scelta di vita, sono protagonisti. ‘QuestaèRoma’ è un’ affermazione e non per dire che anche noi facciamo parte di questa città, bensi’ che noi siamo questa città. La viviamo giorno per giorno, attraverso le nostre professioni e la nostra quotidianità, la rappresentiamo, ma lei non rappresenta noi. Molti di noi vivono discriminazioni razziali e socio/culturali che spesso esulano dal semplice fatto di non avere la cittadinanza. Capita troppo di frequente, purtroppo, di sentirsi ‘diversi’ ed essere considerati immigrati anche se italiani di ‘diritto’ e non solo di ‘fatto'”.

Continua la lettera: “Siamo ben consapevoli che è compito del Parlamento legiferare e cambiare l’attuale legge sulla cittadinanza, ma noi oggi siamo qui per dire a gran voce che il tempo è maturo affinché anche le Città, le amministrazioni comunali inizino a lavorare concretamente sul piano culturale e sociale, per far si che questo cambiamento avvenga anche nella realtà e non solo nei codici civili. Finché le persone con cui ci confrontiamo tutti i giorni, finché la nostra città non ci riconoscerà cittadini a pieno titolo, nonostante il colore della mia pelle o i tratti somatici, allora potranno cambiare tutte le leggi del mondo, ma le nostre vite saranno sempre caratterizzare da discriminazioni e pregiudizi che limiteranno il sentirci parte del nostro Paese”.

Da oggi ‘QuestaèRoma’ “si farà portavoce e lavorerà con tutte le sue risorse per promuovere un ‘nuovo’ concetto di identità italiana, per far si che Roma sia davvero la città di tutti contro ogni forma di esclusione. Pertanto chiediamo al futuro sindaco romano che si apra al più presto un tavolo di discussione sui temi della cittadinanza e dei diritti sociali con tutte le realtà associative presenti nel territorio romano, affinchè cominci un nuovo percorso all’insegna dell’inclusione e della partecipazione attiva”.

agenzia dire – dire.it

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K

7 thoughts on “Roma, immigrati di seconda generazione: “Noi discriminati”

  1. dimenticavo di identificare quale discorso condivido al 100% quello di Gino…
    cmq tutti tranne quelli col nickname bastardo…

  2. LA NOSTRA IDENTITA’ E’ SACRA come E’ SACRA LA NOSTRA RELIGIONE CRISTIANA E LE NOSTRE CHIESE. NON VOGLIAMO LE VOSTRE MOSCHEE, SI ALL’ IDENTITA’ NAZIONALE, ITALIA AGLI (VERI) ITALIANI

  3. L’unico concetto di Identità Italiana è essere Italiani! E questo, mi spiace per voi, non ce lo potete togliere, modificare ne’ imporre.
    Siete ospiti del nostro Paese e non padroni. Siete nati qui perchè i vostri genitori sono a loro volta nostri ospiti, e non per un qualsivoglia diritto soprannaturale. Qui godete dei pieni diritti garantiti dalla nostra Costituzione e dalle leggi – CIVILISSIME – che vigono in questo nostro Paese. Però non avete diritto a votare ne’ ad usufruire di alcuni piccoli minimi vantaggi dovuti a noi che siamo Italiani. Per il rsto, se non vi è gradito come funziona questo Paese dalla civiltà millenaria, potete benissimo trasferirvi in un altro a vostra scelta, dato che non avete catene che vi trattengano, o se preferite, potete andare a vivere nel vostro posto d’origine, che magari vi è più congeniale.

    1. BELLISSIMO DISCORSO, NON FACCIAMO RUBARE LA NOSTRA IDENTITA’.
      BRAVO GINO MWEGLIO NON POTEVI.

    2. guarda che gli immigrati di sopra affermano proprio quanto espresso da te..che rispettano le nostre “CIVILISSIME” leggi, rispettano la Costituzione, vivono come tutti gli altri nella propria città, lavorano(o cercano lavoro) e pagano le tasse, sono ITALIANI A TUTTI GLI EFFETTI! subiscono pregiudizi solo per il proprio colore della pelle o per la propria origine etnica..e non hanno ancora cittadinanza piena. sono NATI IN ITALIA e ci vivono da anni, come potrebbero non essere italiani a tutti gli effetti con il sacrosanto legittimo DIRITTO DI VOTO??? vallo a dire agli ITALIANI nati negli Stati Uniti che non sono cittadini Americani a tutti gli effetti…

      1. GIUSTO IL DISCORSO DI GINO E DI LALLO, per non parlare del comportamento dei cosiddetti MUSSULMANI i quali credono che l’ ITALIA sia loro e che la loro sia l’unica religione esistente, come fanno negli altri PAESI dell’ UNIONE non hanno rispetto di niente e di nessuno, cosa quest’ultima che vi ASSICURO non durera’ per molto perche’ il sistema non puo’ reggere ancora. Ci saranno ribellioni e rivolte verso l’ ISLAM d’Europa. Questo e’ poco ma sicuro da parte delle popolazioni SOVRANE, quando il vento politico cambiera’ in favore della DESTRA SOCIALE E NAZIONALE.
        Non vi potete paragonare a NOI ITALIANI che abbiamo fatto RICCA l’ AMERICA in tutti i sensi e che abbiamo TRADIZIONI ED UNA CIVILTA’ MILLENARIA !! VEDI AD ESEMPIO L’IMPERO ROMANO.
        O GLI IMMIGRATI o i cosidetti NUOVI ITALIANI accettate le nostre LEGGI e le nostre REGOLE oppure potete tornarvene da dove siete venuti.

Comments are closed.