Sale la disoccupazione, giù i consumi

disoccup16 mag.  – L’Istat continua a vedere per il 2013 segnali di debolezza sul mercato del lavoro con una disoccupazione all’11,9% (+1,2 punti percentuali rispetto al 2012) mentre nel 2014 il tasso di disoccupazione potrebbe crescere fino al 12,3% per via della lenta ripresa dell’economia.

L’Istat nelle previsioni sull’economia italiana nel 2013 e 2014 sottolinea che l’incidenza delle famiglie in grado di effettuare risparmi è ormai ai livelli della crisi del 2009, segnalando come “la caduta del reddito disponibile, l’elevato clima di incertezza percepito dai consumatori e il tentativo di ricostituire livelli di risparmio precedentemente erosi continuerebbero a penalizzare i consumi privati”.

Per l’istituto le persistenti difficoltà nel mercato del lavoro e l’orientamento restrittivo delle politiche di bilancio, limiterebbero la possibilità di un aumento significativo dei consumi nel 2014. Come conseguenza di questi fattori, la spesa privata per consumi registrerebbe nell’anno in corso una contrazione dell’1,6%, cui seguirebbe una lieve ripresa nel 2014 (+0,4%), inferiore alla crescita del Pil.

Presentando le ‘Prospettive per l’economia italiana nel 2013-2014’ l’Istat scrive che nel 2013 si prevede una riduzione del prodotto interno lordo taliano pari all’1,4% in termini reali, mentre per il 2014 il recupero dell’attività economica, trainato prevalentemente dalla domanda interna, determinerebbe una moderata crescita dello 0,7%.

In dettaglio per il 2013 l’Istat segnala un contributo marcatamente negativo della domanda interna (-2,0 punti percentuali, al netto delle scorte), solo in parte compensato dalla domanda estera netta (1,1 punti percentuali). A causa dell’incertezza sulle aspettative di ripresa l’apporto delle scorte risulterebbe negativo (-0,5 punti percentuali).

Quanto all’aumento nel 2014, per l’Istat la domanda interna al netto delle scorte tornerebbe a fornire un contributo positivo (0,7 punti percentuali) che si accompagnerebbe a un aumento marginale della domanda estera netta (0,1 punti percentuali).

L’Istat osserva poi che “il pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche verso i creditori privati può avere moderati effetti espansivi nel 2014”, sottolineando come “l’immissione di liquidità nel sistema economico potrebbe sostenere consumi e investimenti privati, contribuendo a migliorare le aspettative di famiglie e imprese sulle loro condizioni economiche”. (Adnkronos)

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