Luttwak: “La crisi dell’euro è terzo appuntamento con follia dopo il 1914 e 1939”

luttwak--400x300Washington 05 Maggio 2013 – (Adnkronos) – Il politogo ed economista Usa traccia un parallelo inquietante e avverte: “Alcuni governanti dei Paesi dell’Europa del sud “sono ossessionati dall’idea di farsi accettare da Francia e Germania e per questo stanno sacrificando i loro figli per rimanere nel club” della moneta unica.

Il “fattore dominante” degli scenari internazionali nel 2012 sarà “la questione delle finanze pubbliche europee”. Non ha dubbi Edward Luttwak nel tracciare una previsione per l’anno appena iniziato. La crisi del debito dell’eurozona, ricorda parlando con l’Adnkronos, “causa un rallentamento dell’economia globale”.

L’economista e politologo Usa, che si definisce “storico dilettante”, traccia un inquietante parallelo con due crisi del secolo scorso, quando, dice, “gli europei diventarono folli: il 1914 e il 1939, e il risultato fu una crisi globale. Ora, siamo al terzo appuntamento con la follia: la crisi dell’euro”.

“Nonostante l’enorme crescita di Cina e India, l’Europa rimane comunque centrale”, afferma Luttwak, che non ha peli sulla lingua nell’evocare “la follia dei governanti dei Paesi dell’Europa del sud ossessionati dall’idea di farsi accettare da Francia e Germania”. E che, sostiene, a causa di questa “ossessione”, “stanno sacrificando i loro figli per rimanere nel club dell’euro”.

L’alternativa alla moneta unica per “i Paesi che non ce la fanno”? La risposta e’ semplice: “Uscire dall’euro e pagarne le conseguenze, ma anche averne i benefici che ne deriverebbero”. E i benefici, dice Luttwak, “si chiamano competitivita’ e lavoro per i giovani, invece di disoccupazione”.

 Tra i Paesi vittime di questa “ipnosi collettiva”, l’economista Usa inserisce ovviamente anche l’Italia e “l’ostinazione di fare qualcosa di aritmeticamente impossibile”, come uscire dalla crisi del debito attraverso “l’imposizione fiscale, che non fa altro che deprimere l’economia”. E’ “aritmeticamente impossibile”.

 C’e’ quindi un “nuovo fattore” negli scenari internazionali tracciati a tinte fosche dal politologo ed economista americano per il 2012. “Si tratta del disprezzo crescente che c’e’ fuori dall’Europa per l’Europa: se tu vai a Londra, a Washington, a Singapore, a Pechino, a Tokyo il nuovo fattore e’ il disprezzo per l’Europa. Perche’ gli europei fanno finta di non sapere che la crisi del debito non e’ risolvibile”.

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5 thoughts on “Luttwak: “La crisi dell’euro è terzo appuntamento con follia dopo il 1914 e 1939”

  1. il buon Luttwack si dimentica che la cosiddetta crisi ebbe come al solito origine negli Usa. Ma vi siete tutti dimenticati del 1929????
    L’europa quella crisi manco la sentì, ma poi ci pensò la guerra che tanto comoda fu agli Usa che lasciarono accadere Pearl Harbour per avere la classica scusa per l’intervento

    1. E lei si dimentientica che fu l’Europa a sollecitare l’intervento usa nella SGM. Ah si, dimenticavo: Elvis Presley è ancora vivo, sulla luna non ci siamo mai stati e Gesù Cristo è morto di freddo.

  2. la tipica arroganza dei tedeschi cosa? Ma chi ha firmato tutti itrattati? i politici italiani non c’entra nulla?
    Invece Luttwack che dirige la politica estera della colonia italia va bene?

  3. Il debito pbc nn è mai un problema se uno stato ha moneta sovrana. Giappone e stati uniti gran bretagna islanda e molti altri paesi eccetto l eurozona hanno debiti pbc altissimi ma se il dbt è in moneta prpria uno stato nn potra mai fallire mai . Euro è moneta straniera per noi .l italia si è ridotta a paese terzo mondo con l euro deve riprendersi la sovranità monetaria persalvarsi . Senno sara la fine inevitabile . Indagate di persona jnvece di fidarvi dei politici

  4. esattamente. la. Germania , e strisciante ,e semi nascosta e appoggiata, dalla francia. dettano il massacro economico, del resto dei’Europa..QUINDI PER ME E’ ORA DI USCIRE DAL EURO, ANCHE SE SON COSCIENTE DI SACRIFICI DA FARE, MA LA NOSTRA ECONOMIA RITORNERA, ATTIVA IN UN PAIO DI ANNI, E VA A FAR INCULO L’EURO. ALLA MONETA UNICA CI SI PUO PENSARE, FRA ANNI , NON SIAMO ANCORA PRONTI. E POI COME SI FA A PENSARE DI ESSERE EUROPEI . SE ANCORA NON ABBIAMO FATTO GLI ITALIANI?

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