Palermo soffocata dai rifiuti, imperversano i roghi

rifiutiPalermo, 22 apr. – Imperversano gli incendi di rifiuti nella Palermo soffocata dal pattume, in una nuova crisi che riproduce sotto l’amministrazione di Leoluca Orlando scenari identici a quelli visti col suo predecessore Diego Cammarata.
L’azienda d’igiene ambientale Amia scivola verso il fallimento dopo il rigetto della proposta di concordato preventivo da parte del Tribunale, in un rimpallo di responsabilita’ tra il Comune i commissari di Amia, nominati dal governo nazionale. In questa situazione la scorsa notte i vigili del fuoco hanno effettuato 47 interventi per domare gli incendi appiccati ai cumuli di immondizie che invadono le strade, dal centro alla periferia.
Il quadro potrebbe complicarsi ulteriormente se a fine mese venisse chiusa, per raggiunta saturazione, la discarica di Bellolampo, dove non e’ ancora iltimata la costruzione della nuova vasca che dovrebbe consentire il conferimento dei rifiuti cittadini ancora per un po’ di tempo. Sarebbe comunque una soluzione provvisoria. L’Amia aveva cercato nei giorni scorsi di ripulire Palermo dal pattume che si e’ accumulato a causa delle continue assemblee sindacali dei lavoratori che temono per il loro futuro dopo la bancarotta dell’azienda. Ma il servizio non e’ decollato, e parte lo svuotamento di cassonetti qua e la’, nulla e’ sostanzialmente cambiato. La citta’ e’ sudicia e in vari punti i cumuli di immondizie sono tali da impedire il transito. L’assessore comunale Giuseppe Barbera si esercita frattanto in ipotesi: “Un termovalorizzatore -dice- sarebbe una soluzione compatibile, in termini ambientali, energetici, economici, solo se preceduto da interventi molto rigidi e precisi di raccolta differenziata e separazione tra tipologie di rifiuti. In questo modo solo una porzione minima dei rifiuti dovrebbe finire in discarica o potrebbe essere incenerita con recupero di energia”. Barbera si richiama all'”esperienza europea anche in grandi citta’ e anche con impianti ubicati nei centri abitati” per affermare che “e’ finora rassicurante sui ridotti impatti sanitari”, anche se aggiunge che “nella nostra realta’ pero’ va ricordato che la previsione dei termovalorizzatori fatta a suo tempo dai governi regionali e’ stata molto diversa: al di fuori di qualsiasi vera politica dei rifiuti e immaginando questi impianti come dei semplici forni in cui bruciare qualsiasi cosa: soluzioni da incubo e con impatti sulla salute certamente dannosi. Quel che e’ certo e’ che a Palermo e in tutta la Sicilia dobbiamo avviare una politica dei rifiuti radicalmente diversa, affidata ad una gestione efficiente che superando l’emergenza guardi al futuro”, assicura l’assessore. Intanto, Palermo soffoca tra i rifiuti. (AGI) .