Derivati: banche complici della truffa al Comune di Milano

DeutscheBank4 feb – Quattro banche internazionali che hanno sottoscritto i contratti derivati con il Comune di Milano si sono resi ”complici” della truffa realizzata i danni di Palazzo Marino, e lo hanno fatto attraverso ”una politica di assoluta condivisione e copertura aziendale”.

Lo scrivono i giudici della quarta sezione penale di Milano nelle motivazioni della sentenza che ha condannato quattro istituti di credito stranieri (Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa) per truffa aggravata nell’ambito dell’operazione derivati realizzata con il Comune di Milano.

Secondo il giudice monocratico Oscar Magi, ”i contratti in questione hanno sicuramente avuto l’avallo da parte dei massimi dirigenti delle societa’, attesa la rigida gerarchizzazione esistente negli istituti bancari”. Tanto e’ vero che i contratti-truffa ”sono stati controfirmati dai principali rappresentanti degli istituti bancari’‘, e proprio per questo ”appare irrealistico non pensare che vi sia stata una politica di assoluta condivisione e copertura aziendale” della truffa. In pratica, da parte del management dei quattro istituti bancari c’era ”l’assoluta consapevolezza dell’esistenza di margini di guadagno non comunicati alla controparte”, cioe’ il Comune di Milano.

Le banche che hanno sottoscritto contratti derivati con Palazzo Marino hanno assunto il ruolo di ”persona giuridica che risulta in un certo senso ispiratrice e complice dei comportamenti delittuosi tenuti e dunque responsabile” di reati compiuti dai suoi dipendenti: persone fisiche che secondo il giudice Magi ”si sono in qualche modo sentiti costretti ad agire nell’interesse patrimoniale dell’ente al fine di contribuire in modo rilevante alla formazione dei profitti”. Per il giudice Magi, si tratta di ”condotte delittuose” che rientrano all’interno di un ”piu’ generale contesto di un omogenea e condivisa politica di impresa”. asca

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