9 genn – Â I punti qualificanti del Programma politico di “Io amo l’Italia”
1. Riscatto della sovranitĂ monetaria dell’Italia
• Lo Stato italiano si attribuisce la prerogativa di emettere la nuova Lira, determinando autonomamente, in base all’interesse nazionale, il
volume del conio, i rapporti di cambio con le altre valute e la politica monetaria
• Il riscatto della sovranità monetaria favorisce un nuovo modello di sviluppo che abbatte drasticamente i costi dello Stato
• Riduzione significativa delle tasse, affermando il principio che le tasse si pagano una sola volta alla fonte
• Rimborsare subito agli imprenditori e ai cittadini i crediti da essi vantati verso lo Stato
• Le banche devono recuperare il legame col territorio e ritornare a svolgere la loro funzione primaria ed essenziale, cioè quella di conservare
il risparmio, farlo fruttare ed erogare finanziamenti
• Agevolare l’attivitĂ del 97% di micro, piccoli e medi imprenditori che fanno grande l’Italia
• Investire prioritariamente nella valorizzazione del patrimonio artistico, storico e culturale che rappresenta il 70% di quello mondiale quale
volano per la crescita dell’insieme dei comparti dello sviluppo
• I Comuni hanno la prerogativa di valorizzare le risorse del territorio, compresa la raccolta delle tasse
• Il sindaco, scelto con il voto di preferenza, con il vincolo di mandato e la responsabilità civile e penale rispetto al suo operato, amministra
la comunitĂ territoriale
• Nella Repubblica Presidenziale il capo dello Stato, eletto direttamente dagli italiani, incarna l’unitĂ della Nazione, garantisce la solidarietĂ na-
zionale, assicura la governabilitĂ assumendo il potere esecutivo negli ambiti che attengono all’interesse nazionale
• Eliminazione di tutte le istituzioni superflue e onerose: l’attuale Presidenza della Repubblica, il Senato della Repubblica, le Province e le
Regioni che devono essere accorpate o eliminate
• Il rapporto tra i Comuni e lo Stato, fondato sul principio di sussidiarietà , consentirà di rendere più efficienti ed economici i servizi della
Pubblica amministrazione, dall’insieme delle AttivitĂ produttive alle Infrastrutture, dall’Educazione alla SanitĂ , dalla Previdenza sociale allo Sport
• Il rapporto con le sovrastrutture sovranazionali, quali Unione Europea, Consiglio d’Europa, Nazioni Unite e altri organismi internazionali, si
configura come una partecipazione alla realizzazione del bene comune da parte di istituzioni complementari e di indirizzo generale, non
invasive e impositive, qual è invece oggi l’Unione Europea che sta progressivamente assorbendo, complice la nostra classe politica, la quasi
totalitĂ della nostra sovranitĂ nazionale, imponendoci l’80% delle leggi nazionali che sono la semplice trasposizione di direttive e risoluzioni
impregnate di relativismo, materialismo, buonismo, soggettivismo giuridico, multiculturalismo e islamicamente corretto
• In seno alla nuova Italia di valori, regole, bene comune, Io amo l’Italia promuove una societĂ che vuole essere accogliente salvaguardando
la nostra civiltà , in un contesto che è globalmente plurale sul piano etnico, confessionale e culturale
• Gli italiani hanno il diritto e il dovere di essere autenticamente e pienamente se stessi nella nostra “Casa comune”, essendo finalmente riconosciuti come destinatari primari delle risorse e dei servizi pubblici (quali alloggi popolari, posti negli asilo nido, prestazioni sanitarie gratuite, pensioni sociali, sussidi pubblici)
• L’immigrazione va regolamentata sulla base delle nostre necessitĂ effettive, degli oneri economici e sociali sostenibili, della condivisione
dei valori assoluti e universali della sacralitĂ della vita, della pari dignitĂ tra uomo e donna, della libera di scelta, del rispetto delle regole della
civile convivenza che si sostanziano di diritti e doveri
• Io amo l’Italia considera un’emergenza nazionale la crisi demografica e attribuisce la prioritĂ alla promozione della cultura della vita, favorendo
la nascita di più figli italiani, più incentivi alla maternità , più sostegno alla famiglia naturale, più sicurezza lavorativa ai giovani affinché siano
messi nella condizione di poter generare nuova vita
• Al fine di porre un argine all’eccidio-suicidio demografico che ha fatto sprofondare l’Italia agli ultimissimi posti per tasso di natalitĂ nel
mondo, provocando il declino della societĂ autoctona e accelerando il dissolvimento della nostra civiltĂ , anche in considerazione dell’effettiva
valenza economica del lavoro domestico, Io amo l’Italia riconosce il dovere dello Stato, il diritto delle madri e l’opportunitĂ strategica di cor-
rispondere uno stipendio alle madri che scelgono di occuparsi a tempo pieno dei figli, della famiglia, della casa e in alternativa di concedere
dei sussidi alle madri lavoratrici
• Considerando che la promozione della cultura della vita s’ispira alla ragione e al sano amor proprio, Io amo l’Italia è contraria a tutto ciò
che nega la promozione della vita, quale l’aborto, l’eugenetica, l’eutanasia e il matrimonio omosessuale, pur nel rispetto della dignitĂ e libertĂ
di ciascuna persona.
• Io amo l’Italia riconosce, sostiene ed è orgogliosa della veritĂ storica delle radici giudaico-cristiane che, unitamente all’ereditĂ della filosofia
greca e del diritto romano, al contributo del pensiero illuminista e della cultura umanista, hanno consentito l’affermazione della civiltà laica e
liberale dell’Europa
• Consideriamo una minaccia alla nostra civiltĂ laica l’avvento al potere di regimi integralisti, estremisti e terroristi islamici sulla sponda me-
ridionale ed orientale del Mediterraneo, in aggiunta alla diffusione del radicalismo islamico nel cuore dell’Europa forte di una fitta rete di
moschee, scuole coraniche, enti assistenziali e finanziari islamici, tribunali che emettono sentenze sulla base della sharia, la legge coranica
• Nel doveroso rispetto, da parte delle autoritĂ politiche, della libertĂ di coscienza di ciascun individuo, Io amo l’Italia difende il principio di ter-
ritorialitĂ della legge senza concessioni all’ideologia del multiculturalismo e senza deroga alcuna verso atti, usi e costumi degli immigrati e
degli autoctoni convertiti nel nome del rispetto di vere o presunte specificitĂ religiosi o culturali, che devono uniformarsi alla legislazione
vigente italiana al pari degli autoctoni
• In particolare affermiamo il divieto assoluto di legittimare la sharia, la legge coranica, di promuovere e consentire l’applicazione nel territorio
nazionale del diritto islamico in quanto suscettibile di attentare ai valori fondanti dell’Ordinamento italiano, a partire dalla sacralitĂ della vita di
tutti, ai principi della libertĂ di scelta religiosa e della pari dignitĂ tra l’uomo e la donna di fronte alla legge riconosciuti dalle tradizioni giuridiche
occidentali
