15enne morì in incidente, chiesti 700 euro alla madre per ripulire la strada dal sangue

foto Facebook

5 genn – Ennesima beffa della giustizia, o meglio, dell’in-giustizia. Alessandra Mezzetti è una madre che nel 2009 perse il figlio quindicenne in un incidente stradale, e che, a tre anni di distanza, solleva l’incredibile richiesta di Sicurezza e Ambiente, servizio di ripristino delle condizioni di sicurezza stradale: 725 euro per ripulire dalla carreggiata il sangue di suo figlio.

Ancor più assurdo se si considera che la vittima, Valerio Leprini, morì dopo aver sbattuto la testa contro un palo dell’illuminazione pubblica fuorilegge, mentre stava rincasando in scooter. Il palo si trovava in via Fontanile Anagnino, a Roma. Già, si trovava, perché in seguito all’incidente mortale, per il quale sono imputati tre vigili e un funzionario municipale, è stato rimosso dalla strada. Questa la prima beffa, che precedette la lettera contenente l’assurda richiesta ricevuta dalla Mezzetti soltanto qualche mese dopo.

Ma allora il dolore era troppo forte per reagire, ha spiegato la donna, che ha aspettato tre lunghi anni per riportare a galla la questione e chiedere, finalmente, spiegazioni. In un’intervista all’edizione romana di “Repubblica”, la madre beffata riporta nei dettagli la stupidità della richiesta, fornendo particolari come il fatto che il prezzo per la pulizia, secondo Sicurezza e Ambiente, sarebbe stato giustificato dall’utilizzo di un macchinario ‘speciale’. Senza contare poi che i cittadini pagano già regolarmente bollette per la pulizia della strada direttamente all’Ama, altro paradosso evidenziato dalla donna.

La rabbia della Mezzetti si trasforma anche in ironia, quando si chiede se mai le faranno risarcire anche il palo della disgrazia… tgcom

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