Confcommercio: la burocrazia italiana è tra le peggiori al mondo

8 ago – Mancata semplificazione normativa, lungaggini burocratiche, bassa qualita’ dei servizi pubblici e onerosita’ degli adempimenti collocano il nostro paese in fondo alle classifiche nel confronto internazionale. E’ quanto emerge dal rapporto sulle determinanti dell’economia sommersa realizzato dall’Ufficio Studi di Confcommercio.

Rispetto agli altri paesi, infatti, secondo lo studio, l’Italia registra il piu’ basso livello di efficienza del sistema giudiziario ed e’ agli ultimi posti per la capacita’ di risolvere controversie tra imprese, per la diffusione di pagamenti irregolari e tangenti, per i costi e i tempi di adempimento degli obblighi fiscali (occorre un numero di ore quasi 5 volte superiore a quello del Lussemburgo); inoltre, negli ultimi dieci anni, il tempo di attesa per una sentenza di fallimento o di insolvenza e’ praticamente raddoppiato passando da uno a quasi due anni (quasi 5 volte i tempi dell’Irlanda e il doppio del Regno Unito).

Anche sul fronte dei servizi pubblici resi ai cittadini l’Italia registra risultati tutt’altro che brillanti, in particolare per la scarsa qualita’ ed efficienza delle istituzioni e delle infrastrutture. Nel campo dell’istruzione, ad una percezione abbastanza positiva della qualita’ della scuola primaria, fa riscontro una minore performance del sistema educativo superiore, anche a causa della scarsa diffusione del web all’interno delle scuole; solo sul versante della sanita’ si registra un risultato positivo. asca

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