Siria, l’opposizione: “no a un governo di transizione”

25 luglio – . Il Consiglio Nazionale Siriano – ombrello delle forze della rivolta – prima ha dato il via libera per bocca del portavoce George Sabra. Subito dopo smentito dal coordinatore in Europa delle relazione esterne del Cns, Monzer Makhous. “Qualsiasi ipotesi che vada in questa direzione e’ del tutto fuori questione. Chi e’ coinvolto nelle uccisioni del popolo siriano non puo’ far parte dei negoziati”.

In ogni caso per Hillary Clinton gli eventi “stanno accelerando in Siria”, e, “non e’ ancora troppo tardi affinche’ Assad cominci a pianificare una transizione e trovare un modo per porre fine alle violenze”. Il giallo sulle mosse del Cns – che probabilmente riflette le molte divisioni interne all’opposizione – si aggiunge al caos che ancora regna sul terreno, dove crescono i timori che Assad intenda ricorrere al suo vasto arsenale chimico.

Secondo i ribelli il regime ha trasferito armi chimiche negli aeroporti piu’ vicini alle frontiere: una decisione che potrebbe collegarsi con l’avvertimento lanciato lunedi’ dal governo di Damasco, che ha minacciato di utilizzare i suoi gas letali in caso di attacco straniero. Anche Israele ha espresso grande preoccupazione, con il ministro degli Esteri, l’ultranazionalista Avigdor Lieberman, che ha messo in guardia contro eventuali trasferimenti di armi chimiche nelle mani di Hezbollah, alleato di Assad. “Rappresenterebbe un casus belli”, ha ammonito.

Da Cipro, intanto, e’ passata con i ribelli l’ambasciatrice siriana a Nicosia: la signora Lamia Hariri, seguendo le orme del suo collega a Baghdad, Nawaz Fares, ha trovato rifugio a Doha in Qatar. Intanto, la battaglia fra truppe lealiste e ribelli si e’ spostata ad Aleppo, la seconda citta’ siriana, attaccata per la prima volta dagli aerei da guerra di Assad. Nel Paese, secondo gli attivisti anti-Assad dell’Osservatorio siriano per i Diritti Umani si sono contate 80 vittime tra cui sei bambini ad Herak a sud di Damasco(AGI) .

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