Unioni civili e rischio poligamia, Pisapia: la Chiesa rispetti le scelte della politica

23 lug – La Chiesa deve rispettare le scelte della politica, secondo il pricipio del rispetto reciproco e della diversita’ dei ruoli. Si e’ aperto cosi’, con una replica del sindaco Giuliano Pisapia all’indirizzo della Curia, il dibattito a Palazzo Marino sulla delibera che istituisce il registro delle coppie di fatto a Milano.

Registro unioni civili, Curia di Milano: ”Il Comune legittima la poligamia”

Alla Chiesa di Milano, che ha bollato il provvedimento come ”uno strumento inefficace e solo d’immagine” e potenzialmente in grado di avviare una ”legittimazione della poligamia”, Pisapia chiede soprattutto rispetto.

Perche’ ”come io rispetto le decisioni della Curia in campo religioso – e’ il suo ragionamento -, la Curia deve rispettare le decisioni del Consiglio comunale. Comprendo le posizioni della Curia ma ognuno ha il proprio ruolo, nel rispetto delle posizioni e delle idee degli altri”. L’invito generale e’ quello di prendere in considerazione l’intero contenuto del provvedimento, ”un contenuto che tutela di diritti di tutti”.

Milano e’ comunque solo l’inizio di un percorso. Perche’ nell’ottica di Pisapia spetta soprattutto alla maggioranza che si insediera’ in Parlamento dopo le elezioni del 2013 legiferare sulle unioni civili. ”Non si puo’ aspettare che questo Governo si occupi di diritti civili – osserva il primo cittadino del capoluogo lombardo – ma e’ certo che la coalizione che vincera’ le elezioni dovra’ occuparsene perche’ i diritti civili sono all’interno della nostra Costituzione. Il Parlamento deve occuparsene e arrivare almeno a un livello europeo”.

La questione divide la politica. E il rischio e’ che al voto del centrodestra si uniscano quelli contrari dei cattolici della maggioranza. Non a caso il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani punta il dito sulla ”falsa battaglia di liberta”’ del sindaco e sollecita tutti ”alla riflessione” per scongiurare il rischio di ”un regalo politico a Pisapia”. Per il momento, tra i 37 emendamenti finora presentati dalla delibera, ce ne sono diversi quelli presentati da consiglieri del centrosinistra. ”L’importante – evidenzia Pisapia a questo proposito – e’ che non ci sia un voto contrario ma un’astensione perche’ significa che su questo tema non c’e’ dissenso ma al limite non c’e’ condivisione totale”. asca

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