La Fornero in Cina vanta la sua riforma del lavoro e l’abolizione della concertazione

Pechino, 18 lug. – Gli effetti delle nuove norme del mercato del lavoro, la pubblica amministrazione ai tempi della spending review, il ruolo dei sindacati: nel giorno in cui la riforma che porta il suo nome entra ufficialmente in vigore, il ministro del Lavoro Elsa Forneo si trova in visita ufficiale a Pechino, dove ha incontrato l’omologo cinese e anche il ministro degli Affari Civili. “I cinesi sono molto curiosi, vogliono capire come si sta muovendo l’Italia ai tempi della crisi” dice il ministro.

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“Ho spiegato che si tratta di una riforma per superare la forte segmentazione del nostro mercato del lavoro, che esclude soprattutto giovani e donne”. “Penso che in un’economia di mercato la flessibilita’ – ha proseguito Fornero – sia un rimedio al precariato, cioe’ al tipo di occupazione ‘mordi e fuggi’ che oggi ci viene rimproverata dall’Europa perche’, di fatto, non favorisce la crescita. Gli effetti di questa riforma si potranno valutare solo nei mesi a venire”.

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Sul fronte della spending review, Fornero ribadisce che il governo Monti non intende adottare la concertazione: “Non si tratta di un giudizio sul metodo in se’ – spiega il ministro – ma in economia non esistono regole fisse che valgono per sempre, e la concertazione non e’ adatta a questo tipo di governo e soprattutto a questo momento storico. Di sicuro andiamo incontro a resistenze, le pubbliche amministrazioni leggono il decreto e si accorgono del ridimensionamento. Ma non si tratta solamente di tagli lineari per risparmiare, questi sono tagli ragionati, volti ad ammodernare, cambiare il volto della pubblica amministrazione e favorire la crescita”.

Secondo il ministro del Lavoro, in passato il sindacato “ha mostrato grande ragionevolezza: auspico che lo faccia in questa occasione, e comprenda la necessita’ delle nostre riforme”.
Un governo a scadenza come il Governo Monti riuscira’ a svolgere tutti i compiti che si e’ prefissato prima della fine delle elezioni? “Il compito di questo governo e’ di avviare il Paese su percorsi piu’ virtuosi. In passato l’Italia – ha detto ancora il ministro – ha impiegato strumenti come la svalutazione, che ovviamente non sono piu’ disponibili. Se chi verra’ dopo di noi non potra’ piu’ tornare indietro e usare i vecchi stratagemmi per stare a galla, allora significhera’ che questo governo ha fatto bene. Personalmente ritengo che la parentesi del governo tecnico possa costituire una pausa positiva per la politica, un’occasione per riflettere sul suo ruolo e sulle sue modalita’”. (AGI) .

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