Riforma Lavoro: ammortizzatori e flessibilita’, ecco cosa cambia

17 lug – Dagli ammortizzatori sociali alla flessibilita’ in entrata, l’emendamento della maggioranza, concordato con il governo, all’articolo 46 del dl Sviluppo approvato questa mattina dalle Commissioni Finanze e Attivita’ Produttive della Camera, modifica la riforma del lavoro voluta dal ministro Elsa Fornero in diversi punti.

Si accorciano gli intervalli tra un contratto e l’altro per i lavoratori stagionali. I tempi dell’intervallo sono rimandati alla contrattazione; viene agevolato l’uso del contratto di apprendistato; cambiano i criteri per valutare se la partita Iva e’ autentica o meno: la collaborazione con lo stesso committente dovra’ avere una durata complessiva superiore a otto mesi per due anni consecutivi e non piu’ per uno solo con un importo finanziario di 18 mila euro, sempre su due anni.

E ancora: i percettori di sussidi potranno integrare il reddito solo nel 2013 e per un massimo di 3 mila euro per anno solare; viene prorogata fino al 31 dicembre del 2014 l’uso della mobilita’ nelle regole attuali ”a beneficio – precisa Cesare Damiano, capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera – degli ultracinquantenni del Centro-Nord che avrebbero visto decurtata la mobilita’ e di tutti i lavoratori del Sud. Questa misura sostituisce il rinvio dell’Aspi di un anno”.

L’emendamento posticipa inoltre di un anno (il 31 ottobre del 2014 invece del 2013) il confronto del governo con le parti sociali per ”una ricognizione delle prospettive economiche e occupazionali in essere alla predetta data”.

Viene congelato l’aumento dei contributi previdenziali che rimane al 27% nel 2013 per le partite Iva e le gestione separate; c’e’ pero’ un’accelerazione di un punto per coloro che hanno la pensione accomulata al reddito: questi ultimi arriveranno comunque al 24% ma vi sara’ un’anticipazione: dal 2018 inizialmente prevista al 2016.

– Si legge inoltre nell’emendamento – Le aziende ammesse a procedure concorsuale potranno usare la cassa integrazione fino al 2015; viene istituito presso il ministero del Lavoro un archivio per gli accordi che prevedono crisi aziendali.

Infine, i contratti a tempo determinato fino a sei mesi vengono esclusi dal computo dell’organico delle aziende. asca

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