Mali, ribelli laici denunciano: donne frustate, sostegno estero a islamici, terroristi e narcotrafficanti

15 luglio – Il Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), la ribellione tuareg laica che il 6 aprile ha dichiarato l’indipendenza del nord del Mali, “esorta gli Stati che si stanno immischiando negli affari interni dell’Azawad a cessare immediatamente ogni forma di appoggio ai gruppi islamici, ai terroristi e ai narcotrafficanti che hanno preso in ostaggio i successi della lotta di liberazione dell’Azawad”. E’ questo l’appello lanciato dal Coordinamento dei quadri dell’Azawad, che fa capo a Mnla.

In una nota, il portavoce del Coordinamento, Habaye Ag Mohamed, lancia un ultimatum ai “gruppi terroristi affiliati o meno a questi Stati” a “lasciare immediatamente il territorio dell’Azawad”. “Il Coordinamento è indignato per l’amalgama che continuano a fare alcuni Stati e media tra Mnla e il gruppo salafita Ansar Eddine”, che rappresenta i tuareg islamici e che ora detiene il controllo di gran parte del triangolo strategico Kidal-Gao-Timbuctu.

Ma soprattutto, prosegue la nota, “è particolarmente insopportabile constatare che le risoluzioni delle Nazioni Unite ingiungono a Mnla di rinunciare all’indipendenza dell’Azawad e omettono di esigere l’uscita immediata dei gruppi terroristi da questo territorio“. Mnla “ha ribadito a più riprese la sua ferma condanna per la distruzione di simboli culturali a Timbuctu, per le flagellazioni e le persecuzioni subite dalle donne a Kidal“, precisa la nota, che definisce questa confusione “umiliante per dei democratici profondamente laici”. aki

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