Senegalese si ubriaca dopo nozze, arrestato passa in cella la prima notte

Como, 7 lug. – Dopo il matrimonio avrebbe dovuto celebrarsi la festa di nozze ma lo sposo si e’ ubriacato ed e’ stato arrestato mentre al ristorante di Valmorea (Como) lo attendevano per il pranzo.

E’ accaduto nella serata di ieri quando la coppia, dopo il ‘Si’ in Municipio a Valmorea, e’ andata nel parco della sontuosa Villa Toplitz per le classiche foto e il filmino. Con loro i fratelli di lei. Lui ad un certo punto ha cominciato insultare due Guardie ecologiche del Comune impegnate in rituali controlli. Poi gliele ha ‘cantate’ anche ai poliziotti chiamati dalle guardie: “Toglietevi la divisa e vi faccio vedere io, sono forte, sono un animale, vi uccido con le mie mani, razzisti ve la prendete con me perche’ sono nero ma io sono un pugile“.

Si e’ pure scagliato contro l’auto della Polizia prendendola a cazzotti. Nei suoi confronti e’ scattata la denuncia per minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato ed e’ stato portato in cella di sicurezza dopo essere passato dall’infermeria per farsi fasciare una mano.

Protagonista un senegalese di 38 anni residente a Valmorea, che ha detto di fare il panettiere a Olgiate Comasco. Pero’ risulta richiedente asilo politico in attesa di permesso definitivo. Cosi’ la cena nuziale e’ saltata e lo sposo stamattina e’ stato processato con rito direttissimo dalla Giudice Anna Azzena del Tribunale di Varese: i poliziotti si sono detti spiaciuti per aver rovinato la festa ma il senegalese “si rifiutava di fornire le generalita’ o le forniva false e vibrava pugni al cofano di un’auto”.

Lo sposo si e’ detto pentito e dispiaciuto, il giudice ha accolto la richiesta di patteggiamento a dieci mesi con pena sospesa. Essendo la seconda sospensione, sara’ condizionata al risarcimento danni morali ai poliziotti per 300 euro complessivi da devolversi entro un mese in beneficenza. La Giudice prima di dichiarare chiusa l’udienza ha invitato il senegalese a trattare bene la moglie “a prescindere dai motivi che li hanno portati al matrimonio”. agi

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