Vertice Ue: meccanismo anti-spread legato a entrata in vigore dell’ESM

Tutto  e’ legato all’entrata in vigore del nuovo fondo salva-stati: l’Esm.

29 giu – Il meccanismo anti-spread c’e’, anche se ancora tutto da definire. I capi di stato e di governo dei paesi Ue riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo politico sul sistema per garantire la stabilita’ dei mercati e contrastare le speculazioni finanziarie.

Ancora tutto da chiarire l’aspetto tecnico, che dovra’ essere messo a punto dall’Eurogruppo entro il 9 luglio. L’intesa prevede che il fondo salva-stati dell’Unione, Efsf e poi il meccanismo permanente Esm, possa intervenire in maniera automatica nel caso in cui gli spread di una nazione virtuosa superino una determinata soglia ancora da stabilire. Di intervenire, cioe’, in quei paesi con conti pubblici in ordine e processi di riforme in atto. Per questi paesi che usufruiranno dell’intervento dell’Esm non saranno poste condizioni aggiuntive rispetto agli impegni gia’ presi con la Commissione Ue e l’Eurogruppo nell’ambito delle raccomandazioni specifiche per paese.

Lo stato interessato dovra’ comunque fare una richiesta formale di attivazione dell’intervento del Fondo di salvataggio, e sottoscrivere un protocollo d’intesa. Inoltre e’ prevista la possibilita’ di ricorrere all’Esm per la ricapitalizzazione diretta delle banche dei paesi dell’Eurozona.

Tutto pero’ e’ legato all’entrata in vigore del nuovo fondo salva-stati: l’Esm dovrebbe essere operativo da inizio luglio, ma perche’ possa essere attivo occorre che il trattato sia ratificato da un numero di stati che contribuiscono al 90% delle dotazioni. La Germania lo dovrebbe ratificare oggi, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, volera’ nel pomeriggio a Berlino per seguire i lavori del Bundestag. Rafforzato il ruolo della Banca centrale europea, che agira’ per conto dei fondi salva-stati (Efsf ed Esm) sui mercati, comprando titoli dei paesi e svolgendo un’azione di supervisione. agi

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