Mali, convertita racconta: anche donne italiane tra jihadisti nell’Azawad

‘Tutte pronte a tornare in Europa per immolarsi e morire per Allah’

15 giu – “Ci sono anche donne italiane e di altri paesi europei tra gli stranieri che militano nelle fila dei gruppi jihadisti del nord del Mali”. E’ quanto rivela Elizabeth, nome di battesimo di una donna britannica convertita all’Islam che ora si fa chiamare Umm Abdullah, intervistata dal quotidiano algerino ‘Ech-Chourouk’, nel nord del Mali. Il quotidiano di Algeri pubblica un reportage nell’Azawad, nella regione controllata dai gruppi ribelli tuareg e dalle formazioni islamiche jihadiste come al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) e il gruppo ‘Monoteismo e Jihad in Africa occidentale (Mujao).

Ci sono decine di islamici jihadisti europei, pakistani e afghani che combattono tra le fila dei gruppi salafiti nel Sahara – spiega il giornale – si dicono tutti pronti a partire verso le capitali europee per compiere attentati kamikaze”. L’autore del reportage, nel corso del suo viaggio, ha incontrato una donna europea tra i jihadisti di Gao, citta’ dove a inizio aprile il console algerino e’ stato rapito dagli uomini del Mujao.

 Si tratta di Umm Abdullah che, parlando dietro il suo niqab (velo integrale), spiega: “Siamo venuti nella terra dell’Islam e a Gao in particolare dopo aver deciso l’emigrazione sulla via di Allah. Io come donna musulmana credente ho deciso di emigrare con i miei cinque figli e mio marito, che e’ francese, da Londra dove vivevo, a Gao. L’ho fatto per Allah, ho abbandonato i piaceri della vita terrena perche’ ho rifiutato la cultura occidentale”. AKI

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